L'esordio in prima squadra
—Rubino ha debuttato con i grandi sotto la guida di Palladino, un momento indimenticabile per lui: “A Genova mi ha fatto entrare in un momento difficile della partita. Non me l’aspettavo, ma quando succede capisci che stai realizzando un sogno e cerchi di dare tutto per aiutare la squadra. Un’altra grande emozione è stata esordire al Franchi, davanti a quei tifosi con cui fino a poco tempo fa cantavo in curva”.
I modelli da seguire
—Tra i giocatori che ammira di più, Rubino cita Adli e Fagioli: “Mi rivedo molto nel loro modo di giocare, hanno grande qualità e cerco di imparare da loro. In prima squadra ci sono calciatori incredibili, Kean e Gudmundsson sono fortissimi. Mi piace molto anche Beltran, che fa un po’ il ruolo che preferisco. Sogno di segnare un gol ed esultare sotto la Fiesole”.
Ruolo e stile di gioco
—Rubino si sente a suo agio da trequartista, ma non esclude un’evoluzione tattica: “Galloppa mi ha sempre messo lì e lo considero il mio ruolo ideale, ma penso di poter fare anche la mezz’ala in futuro. Ultimamente sto segnando tanto, contro l’Inter ho fatto un gran gol prendendomi la responsabilità di calciare un pallone difficile”.
Infine, sulle punizioni: “Nessun segreto, mi concentro il più possibile, conto i passi e mi focalizzo su dove voglio indirizzare il pallone”.
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