L’ex dirigente viola Sandro Mencucci, oggi amministratore delegato del Lecce, è intervenuto al Pentasport di Radio Bruno Toscana, commentando con il suo consueto equilibrio la difficile situazione della Fiorentina alla vigilia della sfida salvezza proprio contro i giallorossi.Un match dal sapore speciale per lui, diviso tra l’amore per la sua ex squadra e l’attuale impegno professionale.

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Mencucci: “Parole di Pradè da brividi. Ma tutte le colpe non sono dei dirigenti”
“Vi ricordate il film Salvate il soldato Ryan? Di solito la squadra da salvare dovrebbe essere il Lecce, una realtà più piccola. Ma sentire Pradè dire che contro di noi sarà la partita della vita e della morte mi fa venire i brividi. Io tifo Lecce, ovviamente, ma amo profondamente la Fiorentina. Con Pioli ho sempre avuto un ottimo rapporto, lo stimo moltissimo. Francamente, l’idea che sia proprio il Lecce a mandarlo via mi dispiacerebbe. Forse è meglio che non venga allo stadio, soffrirei troppo”.
Poi, Mencucci si è fatto serio: “Da fuori, tutti si chiedono cosa stia succedendo a Firenze. La società è solida, la proprietà non fa mancare nulla, ci sono ottimi dirigenti, un allenatore esperto che conosce bene l’ambiente e una rosa di grande qualità. Eppure qualcosa non funziona, e temo che non lo capisca nemmeno la Fiorentina stessa. È questo il vero problema”.
L’ex dirigente viola ha poi voluto difendere l’operato della dirigenza gigliata: “Non si può addossare la colpa a Pradè o a Ferrari. La squadra è stata costruita con criterio, non sono stati presi giocatori sbagliati. È inspiegabile come talenti di questo livello possano rendere così al di sotto delle aspettative”.
Infine, una riflessione sull’esperienza e sulla gestione dei momenti difficili:“Nel calcio bisogna sempre credere nella partita successiva. È così che si arriva a maggio, tra speranze e rimpianti. Ma in questo caso parliamo di Pioli, non di un tecnico inesperto. È uno degli allenatori più solidi e preparati in circolazione. Se c’è una persona che può tirare fuori la Fiorentina da questo momento, è lui”.
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