Il pensiero corre inevitabilmente a Kayode, ceduto in Premier dopo l’ottima scorsa stagione: “Forse si poteva evitare di lasciarlo partire. Era l’uomo giusto per dare fiato a Dodò. A gennaio la società avrebbe dovuto muoversi. Ora speriamo che questa perdita non lasci strascichi, ma temo possa pesare soprattutto in vista del rush finale.”
Malusci, però, guarda al presente e non ha dubbi sulla strada da seguire: “Se la Fiorentina non ha più gioco, pazienza. Adesso contano solo risultati e obiettivi. Basta stravolgimenti tattici, bisogna puntare sulle poche certezze che hai. Io, ad esempio, ho sempre sponsorizzato il nome di Milan Djuric come vice-Kean: sarebbe venuto volentieri, coronando un sogno di carriera, e non avrebbe mai messo pressione al titolare.”
Tra le possibili soluzioni tattiche, l’ex difensore punta su Comuzzo: “Come terzino ti dà poco in fase offensiva, ma è solido dietro. A Cagliari, quando è entrato e si è passati alla difesa a quattro, la squadra ha tenuto benissimo il campo. In quel finale ho visto compattezza.”
Sul piano offensivo, Malusci approva le ultime scelte: “Riconfermerei la coppia Gudmundsson–Beltran. L’islandese si è mosso bene, vuole sempre la palla, non si nasconde. Contro l’Empoli può fare la differenza. Beltran ha fatto una buona partita da prima punta a Cagliari, anche perché i difensori avversari non erano rapidissimi. Sono state scelte intelligenti.”
Occhio anche a Zaniolo, che secondo Malusci può diventare un’arma in più: “A Cagliari ha rischiato di segnare. Il modulo non lo favorisce, lui ha bisogno di vedere la porta. Ma in questo finale può essere utile.”
Nonostante le difficoltà, l’ex centrale si mostra ottimista: “Percepisco entusiasmo nello spogliatoio. Palladino? È cresciuto insieme alla squadra. Se centrerà l’Europa League, resterà a Firenze.”
Infine, una parola sul centrocampo: “Fagioli, nonostante alcune prestazioni sottotono, lo confermerei titolare. Deve ritrovare ritmo, dopo i cinque mesi di inattività prima di arrivare a Firenze. Insieme a Mandragora e Cataldi forma un reparto equilibrato. Dispiace per Adli, ma dopo l’infortunio non è mai riuscito a ritrovare la condizione giusta.”
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