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Lo scopritore di Sabiri: “Talento inespresso. Vi racconto come arrivò in Italia”

Sabiri
Alcuni aneddoti su Sabiri, ed il parere su altri giocatori viola da parte dell'ex dirigente gigliato Piero Ducci.
Redazione VN

Piero Ducci, ex dirigente della Fiorentina, ha parlato ai microfoni di Radio Bruno. Le sue parole su alcuni giocatori gigliati e su Pioli.

"Sabiri? Quando ero all'Ascoli, ci fu un'imbeccata da uno che lavorava nel nostro staff, il quale aveva contatti in Germania, che ci disse che Sabiri aveva fatto molto bene al Paderborn. Aveva qualità importanti già quando giocava lì. Ci sono alcuni giocatori, però, che risultano talenti inespressi, e lui, finora, si è rivelato tale purtroppo. Ad Ascoli con me fece benissimo comunque. Se è ancora in tempo a cambiare la sua storia calcistica? Qualsiasi calciatore può cambiare se c'è la volontà di poterlo e volerlo fare. Sabiri ha grandissima qualità, ha fisicità, è molto atletico, elastico, e se trova fiducia nell'ambiente può fare bene. Il suo limite è di disgregarsi quando non vede ottimismo attorno a lui. Andrea Sottil in questo fu fenomenale nella sua gestione".

Su Sottil e su Pioli

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"Sottil? Lo priviligerei solo per essere un prodotto del vivaio. Se la Fiorentina ha fatto questa scelta importante, avrà i suoi motivi. È un giocatore giovane, è stato al Milan, ha comunque fatto un percorso importante. Non so come mai si sia arrivati a questa soluzione. Mi fido comunque di Pioli, perché è serio, equilibrato, e lo annovero tra i primi cinque allenatori italiani. I viola hanno fatto un colpo da novanta a prendere questo allenatore".

Sul Viola Park

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"Oggi il Viola Park è il fiore all'occhiello della società gigliata. Io ho avuto la fortuna di vederlo sui progetti all'inizio. Ne vidi subito la modernità. Un centro sportivo del genere accresce il know-how tecnico e societario, e ti dà tante possibilità. Dispiace non averlo vissuto nella quotidianità, ma sono contento per la Fiorentina. È il centro più moderno del calcio italiano".