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REGGIO NELL'EMILIA, ITALY - AUGUST 28: Jacopo Fazzini of ACF Fiorentina looks on during the UEFA Europa Conference League 2025/2026 Play-Off 1st leg match between ACF Fiorentina and FC Polissya Zhytomyr at Mapei Stadium - Citta' del Tricolore on August 28, 2025 in Reggio nell'Emilia, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
L'ex allenatore di Jacopo Fazzini ai tempi delle giovanili dell'Empoli, Antonio Buscè, oggi al Cosenza, è stato intervistato da Radio Bruno durante il Pentasport. Queste le sue parole sul centrocampista della Fiorentina e non solo:
Si parla sempre di una squadra che alla fine verrà fuori. Con il Napoli l'ho vista tutta. Gli azzurri possono fare un'altra grande stagione. Loro ormai hanno una mentalità vincente. Quindi ci sta perdere con loro. Nella seconda parte di partita, però, non avendo più nulla da perdere, ho visto una grande Fiorentina, mettendo il cuore oltre l'ostacolo. Può fare un grande campionato. I pareggi alle prime due ci possono stare, soprattutto ad inizio stagione. Pioli ha dimostrato già negli anni passati che, quando trova la quadra, fa venire il meglio di sé dai suoi giocatori.
Quando i risultati stentano a venire, si vanno a cercare un po' le problematiche. Ricordando la Fiorentina dello scorso anno, Kean bastava che toccasse la palla e questa entrava in porta. Lui è uno che può prendersi tanta responsabilità, ne ha la forza. In queste prime partite gli è mancato proprio il gol del suo attaccante. L'anno scorso la Fiorentina ha fatto un grandissimo campionato, però alcune partite negative sono passate in secondo piano perché Kean te la risolveva. I viola hanno giocatori importanti, che sanno palleggiare. L'asticella è stata alzata.
Quando lo ho avuto non era un titolare fisso all'inizio. Ad Empoli bisognava farlo crescere, perché era sotto leva. Però, quando lo vedevi in campo, capivi subito che era un giocatore che sapeva giocare a calcio. Firenze non è Empoli, quindi sicuramente ci sarà qualche responsabilità in più. Appena Pioli troverà quel giusto equilibrio, Fazzini penso che possa dargli una grande mano. Con me lavorava da mezzala. Quelle cose viste l'altra sera le faceva con me anche in Primavera. Ha questi lampi di genio. Anche sottoporta si fa trovare e sa fare gol.
La mezzala di sinistra è la sua posizione, perché si accentra con il suo piede forte. Giocare lì davanti, spalle alla porta, fa più fatica. Lui ha bisogno di vederla difronte a sé la porta. Ora è cresciuto anche sotto il punto di vista fisico. Alla lunga diventerà uno dei più importanti, in quel ruolo, del calcio italiano.
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