Giovanni Galli si è raccontato alla Gazzetta dello Sport: tra lo Scudetto 81-82 e la scoperta di Tomas Ujfalusi
L'ex portiere della Fiorentina e del Milan, Giovanni Galli, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, ripercorrendo anche gli anni in viola e non solo:
"A 14 anni facevo Pisa-Firenze due volte a settimana più la partita. Avevo promesso a mio babbo di continuare gli studi e così mi sono diplomato e insieme giocavo con i più grandi. Peccato che mio babbo non sia riusciti a vedere il mio esordio in Serie A"
L'esordio
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"Devo ringraziare Carlo Mazzone per l'esordio in Serie A. Era arrivato Pietro Carmignani in quella stagione ma l'allenatore disse che ero io il portiere del futuro della Fiorentina. Mi fece entrare a novembre contro la penultima in classifica, dopo avermi provato in amichevole con il Rimini di Sacchi. La mia ultima partita in viola fu con il Pisa, loro retrocessi e noi in Coppa Uefa a scapito del Milan. Si decise tutto gli ultimi 90’. A quattordici anni ero arrivato a Firenze e 14 anni dopo giocai la mia ultima partita".
La lotta Scudetto 1981-1982
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"Ci trovammo in lotta per lo Scudetto per caso, l'infortunio di Antognoni compattò l'ambiente e noi in difesa eravamo granitici. Contro il Cagliari all'ultima giornata si videro tutti i nostri limiti e perdemmo. In quella giornata non diedero un rigore contro la Juve a Catanzaro e ci annullarono un gol buono a noi. Per noi la rivalità con la Juventus era sportiva, tutti i dissapori e i riferimenti al potere bianconero con gli arbitri sono arrivati da quel momento in poi. La mia miglior stagione in viola fu l'ultima con Agroppi in panchina, un vero burbero da cuore d'oro"