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Ferrara: “La Fiorentina non snobbi la Conference. Partenti? Voci non casuali”
Il giornalista Benedetto Ferrara ha parlato in collegamento con Radio Bruno:
Losanna fu la squadra in cui andò a giocare alla fine Antognoni, in questo momento ci aggrappiamo anche alle figure che hanno segnato la nostra vita da tifosi. Il momento è buio, tra tanti circola il pessimismo ed è evidente che per Vanoli la partita decisiva sarà quella con l'Udinese, ma vincere col Losanna vorrebbe dire tornare in campo in Europa a marzo, aiuterebbe. Complicarsi la vita non sarebbe una buona cosa. "Vincere aiuta a vincere" per certi versi è vero, ma non è automatico: non credo, in ogni caso, che ci possa essere illusione. Si cerca sempre quel poco di buono in ogni partita, quest'anno non c'è mai conferma, non c'è mai coerenza. C'è una squadra in difficoltà, uno spogliatoio in difficoltà, una società in difficoltà.
Fascia a Dzeko giovedì scorso? La vera domanda è perché è entrato Dzeko e non Piccoli domenica. Forse è stata una mossa della disperazione di Vanoli che si è aggrappato alla sua esperienza, ma quello che abbiamo visto fino ad oggi è lo zio di Dzeko. E' evidente che fino ad oggi ci sono state delle fazioni, anche lì ci vogliono nuove regole e non parlo solo di chi tiene la fascia al braccio.
Fermo restando che ora come ora sono tutte delusioni e non si piange per nessuno, certe voci vengono fuori per alimentare l'idea della piazza che il giocatore vada via perché lo vuole. Vlahovic, per esempio, voleva andare via a fine stagione, ma cedendolo a gennaio la Fiorentina ha acuito il malcontento verso di lui. Sappiamo che il club non può investire tanti soldi a gennaio.
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