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news viola
Cecchi si domanda: “Qual è l’identità della Fiorentina di Palladino?”
Il giornalista, Stefano Cecchi è intervenuto al Pentasport di Radio Bruno per parlare del momento della Fiorentina. Ecco le sue parole:
Di solito difendo sempre chi allena e gioca per la Fiorentina. Oggi difficilmente ci riuscirò. Sono molto preoccupato perché in questi 7 giorni hai preso una lezione di calcio da due squadre che giocano in maniera opposta. Il Como gioca palla a terra con molta tecnica, il Verona si chiude in difesa e riparte forte. La verità è che in queste due gare la Fiorentina non c'è mai stata.
Ho una domanda, "ma qual è l'identità della squadra di Palladino?". Contro il Verona non hai mai superato la metà campo. La Fiorentina ha ancora oggi una buona posizione in classifica e un cammino in Conference. Potrebbe essere adesso il momento giusto per cambiare. Farlo tra 4 partite avrebbe poco senso. Il Verona ieri era in piena emergenza e la Fiorentina ha perso con un secondo tempo orribile. Se Pradé non è convinto che questo allenatore possa tirare fuori il meglio della rosa, il momento di cambiare è ora. Sennò la società viola dovrebbe fare muro attorno all'allenatore. Non capisco la storia di mettere tutti questi giocatori fuori ruolo. La Fiorentina delle 8 vittorie consecutive era un blocco compatto e cinico. Adesso non funziona nulla. Al posto di Palladino vedrei benissimo Sarri. E' una grandissimo allenatore con esperienza infinita, che accenderebbe la piazza.
Ci sono alcuni calciatori che stanno rendendo molto meno di quando ci aspettassimo ad inizio anno. Gudmundsson adesso è infortunato, ma è pur sempre una grande assenza. Da Colpani ci aspettavamo qualche gol e assist in più. Pongracic era tornato ad un buon livello, mentre è nuovamente sparito. Dodo dopo trenta partite ad altissimo rendimento sta facendo bruttissime prestazioni. Il gioco non c'è, non arrivano palloni giocabili a Kean. Mi aspettavo Fagioli in campo dall'inizio. Poi è entrato male, ma l'investimento verso l'ex Juventus lo sposo tutta la vita.
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