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Bocci: “Perplesso dalla conferma di Palladino, ma non chiamatelo fallimento”

Alessandro Bocci
Dare una valutazione sul 2024/25 della Fiorentina non è semplice: ci ha provato Bocci sulle frequenze del Pentasport
Redazione VN

Intervenuto negli studi di Radio Bruno, il giornalista Alessandro Bocci ha commentato così le ultime vicende di casa viola: "A livello di punti se la Fiorentina vincesse a Udine parleremo della migliore stagione dell'era Commisso. Quest'anno c'è stata anche un po' di sfortuna perché i punti che l'anno scorso sono bastati per l'Europa League rischiano di non bastare per la Conference. La squadra costruita da Pradè è forte, do più colpe a Palladino anche se anche lui ha delle giustificazioni. Il problema di Bove, Gudmundsson che ha saltato metà partite, i due mercati completati alla scadenza, ma che la Fiorentina non abbia un gioco mi sembra evidente".

Nuova occasione?

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Quando i singoli incidono la Fiorentina si fa valere, quando i migliori non danno un rendimento di un certo livello la squadra si smarrisce, l'opposto degli anni di Italiano quando il gioco sopperiva alla mancanza di giocatori. Tutti gli anni sono cruciali, ma questo lo è più degli altri, se la Fiorentina non va in Europa deve comunque rilanciare, servono giocatori più forti per fare un salto in avanti e lottare. Senza coppe potrebbe essere un'occasione, ma va saputa sfruttare senza una rosa né troppo ampia né troppo scarna, con la qualità media più alta. E con cinque cambi è fondamentale saper cambiare volto alla partita in corsa, ho letto dati non buoni su questo.


La conferma di Palladino

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Sarei curioso di capire perché la Fiorentina ha esercitato l'opzione di rinnovo di Palladino prima delle partite cruciali. La squadra è piena di buoni giocatori ma non ha identità e nessuno può dire che ha giocato bene. Ha vissuto sui gol di Kean, sulle giocate di Gudmundsson, sulle folate di Gosens... Oggi sulla conferma di Palladino sono perplesso, nonostante la stagione non possiamo definirla fallimentare. La Fiorentina si è suicidata a Venezia, ma fino alla penultima era in corsa per tutto. E cominciare la stagione con un allenatore contestato anche no.

La posizione della curva

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Non credo che Commisso mandi via Pradè, non ha mai messo in discussione i suoi uomini, soprattutto quest'anno che ha allestito una squadra importante. Allo stesso tempo sarebbe curioso aver rinnovato l'allenatore per poi mandarlo via, soprattutto dopo una decisione presa in comune con il presidente.