Manca un sesto uomo
—Nel basket esiste un termine per indicare i giocatori con impatto che escono dalla panchina, ovvero il cosiddetto "sesto uomo". In Nba viene assegnato anche il premio che viene riconosciuto al miglior sesto uomo dell'anno. Probabilmente alla Fiorentina in questa stagione il suddetto premio non vedrebbe nessun vincitore. Oltre alla questione Palladino però la rosa sembra mancare di un vero apriscatole, un super-sub vero e proprio. Le difficoltà realizzative di Beltran sono note, e manca un esterno in grado di saltare l'uomo e dare imprevedibilità. Questo compito per esempio toccava a Douglas Costa nella Juventus di Allegri (uno dei migliori interpreti delle sostituzioni a 3 cambi, ma spesso in difficoltà quando la quota si è alzata a 5), oppure a Pedro nella Lazio. Non c'è nemmeno un Caicedo di turno, rimanendo in tema biancoceleste, che possa dare fisicità in area oppure scombinare i piani con una doppia punta. Manca all'appello Nicolò Zaniolo, da cui ci si aspettava di più, anche in questo senso. Palladino però lo ha usato con il contagocce nelle ultime settimane, e con pochi minuti. Folorunsho poteva essere un'arma dinamica, ma il suo impiego sull'esterno lo ha limitato. A Firenze non si sono mai visti i suoi inserimenti da dietro apprezzati a Verona. Nella Fiorentina della prossima stagione andrà tenuto conto anche di questo. Ormai nel calcio i titolari sono 16, e la dirigenza viola dovrà mettere a disposizione anche un pacchetto di riserve importante per tornare in alto.
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