Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

statistiche

La panchina viola non incide: manca un “sesto uomo” o è colpa di Palladino?

Palladino, Folorunsho, Zaniolo
La Fiorentina incide poco con i suoi cambi: cerchiamo di capire come mai Palladino ha fatto fruttare così poco la panchina nell'arco di questa stagione
Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Nel calcio post-Covid uno degli aspetti che ha cambiato di più il gioco sono i 5 cambi. Un'introduzione pensata per dare fiato ai giocatori nel periodo post stop pandemico, ma che alla fine è rimasta nei vari regolamenti. Una vera e propria rivoluzione che ha investito tutto il calcio, e che ha "costretto" i vari tecnici a ripensare il modo in cui vedere le partite. Le panchine così diventano ancora più importanti, ed a Firenze per esempio, negli ultimi anni si è spesso sottolineata la scarsa profondità della rosa viola. In questa stagione però i numeri sono eloquenti, la Fiorentina non riesce a cambiare le partite con i subentranti. Nella grafica di Sofascore qua sotto, ecco la classifica delle squadre che hanno segnato di più con i subentranti.

 

I numeri e le cause

—  

Partiamo con i dati. Palladino ed il suo staff per adesso hanno ricavato solo 5 gol su 57 totali con gli ingressi, quintultimo dato in Serie A. Così come la viola è una delle ultime in graduatoria per punti ottenuti da queste reti, soltanto 3 su 62 (POTETE TROVARE QUI IL DATO COMPLETO DEL CAMPIONATO). Statistiche che parlano chiaro, e che mostrano un difetto non da poco nell'attuale sviluppo del gioco. La domanda sorge spontanea: da dove arriva questa siccità, è tutta colpa di Palladino? I fattori da considerare sono più di uno. Il primo sono la tipologia di cambi attuati. Ogni allenatore ha una propria gestione delle 5 sostituzioni, basta vedere il metodo-Inzaghi con gli ammoniti che ha fatto scuola. Palladino spesso decide di non scoprirsi più di tanto, effettuando cambi uomo su uomo. Raramente il tecnico viola ha ribaltato la squadra cambiando modulo in corsa, con il Fiorentina-Lazio di inizio stagione che rappresenta un'eccezione. Palladino ha spesso cambiato schema prima dell'inizio delle gare, ma difficilmente in corsa. Emblematica è la sostituzione Comuzzo-Pongracic, attuata in più partite, oppure la canonica uscita di Gudmundsson per Beltran. Questa staticità potrebbe essere una delle motivazioni, oltre al classico calo dei secondi tempi viola. Poche soluzioni dinamiche e poche reti dalla panchina come assunto.


Manca un sesto uomo

—  

Nel basket esiste un termine per indicare i giocatori con impatto che escono dalla panchina, ovvero il cosiddetto "sesto uomo". In Nba viene assegnato anche il premio che viene riconosciuto al miglior sesto uomo dell'anno. Probabilmente alla Fiorentina in questa stagione il suddetto premio non vedrebbe nessun vincitore. Oltre alla questione Palladino però la rosa sembra mancare di un vero apriscatole, un super-sub vero e proprio. Le difficoltà realizzative di Beltran sono note, e manca un esterno in grado di saltare l'uomo e dare imprevedibilità. Questo compito per esempio toccava a Douglas Costa nella Juventus di Allegri (uno dei migliori interpreti delle sostituzioni a 3 cambi, ma spesso in difficoltà quando la quota si è alzata a 5), oppure a Pedro nella Lazio. Non c'è nemmeno un Caicedo di turno, rimanendo in tema biancoceleste, che possa dare fisicità in area oppure scombinare i piani con una doppia punta. Manca all'appello Nicolò Zaniolo, da cui ci si aspettava di più, anche in questo senso. Palladino però lo ha usato con il contagocce nelle ultime settimane, e con pochi minuti. Folorunsho poteva essere un'arma dinamica, ma il suo impiego sull'esterno lo ha limitato. A Firenze non si sono mai visti i suoi inserimenti da dietro apprezzati a Verona. Nella Fiorentina della prossima stagione andrà tenuto conto anche di questo. Ormai nel calcio i titolari sono 16, e la dirigenza viola dovrà mettere a disposizione anche un pacchetto di riserve importante per tornare in alto.