Su Gudmundsson
—Non vedo l'ora che rientri Gudmundsson. Oltre a Kean, per me, l'islandese resta il giocatore più forte di questa Fiorentina. Può e deve ancora dare tanto. Gudmundsson e Beltran insieme? Credo che all'inizio i due continueranno a giocarsi il posto a staffetta. Gudmundsson resta in vantaggio. E' un anarchico, quella è la sua forza. Il sistema, con lui in campo, è 4-2-2-1 e Gudmundsson.
Su Palladino e la rosa
—Palladino, ora, dovrà capire in che condizone tornano i giocatori dalle Nazionali e valutare e moderare le scelte in vista di Como e dei prossimi impegni. E' importante mantenere questo livello, sia in campionato che in Conference, ai fini poi di presentarsi a gennaio per fare un calciomercato importante (i colpi giusti). Personalmente, però, avevo delle migliori sensazioni (sul mercato di riparazione) la scorsa stagione, quando la Fiorentina era quarta. Quella squadra è stata sfortunata a causa dei tanti rigori sbagliati. Se vogliamo dirla tutta, in Supercoppa, se quel rigore non lo tira Ikonè, in finale, secondo me, ci sarebbe andata la Fiorentina.
Su Kean in Nazionale
—Col Belgio non è entrato bene. Con la Francia è stato sfortunato, soprattutto nel tiro finale parato da Maignan. Questo su di lui non deve pesare. A Firenze deve prevalere la leggerezza.
Adli e Colpani
—Sono giocatori importanti, ma entrambi devono alzare il livello. Mi aspetto ancora di più.
Sulle concorrenti
—Lazio, Milan, Atalanta; ci sono tante squadre competitive. Basta sbagliare un mese per cambiare le sorti di un'intera stagione. Non scordiamoci che la Fiorentina, sbagliando gennaio, è passata in un mese dal quarto posto a dover lottare per il piazzamento in Conference League.
Caso Lione
—La situazione è disastrosa. Mi piace ancora il profilo di Tessmann; bisogna vedere quanto la Fiorentina voglia rimettersi al tavolo per contrattare (IL PUNTO SULLE OCCASIONI DAL LIONE).
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