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Bocci: “Con Gud forse non è scattata la scintilla e la colpa sarebbe di Palladino”

Bocci: “Con Gud forse non è scattata la scintilla e la colpa sarebbe di Palladino” - immagine 1
Il commento di Alessandro Bocci a Radio Bruno
Redazione VN

Alessandro Bocci, ospite al Pentasport di Radio Bruno, parla così alla viglia del ritorno dei quarti di finale di Conference League contro il Celje:

"Domani solo la Fiorentina può davvero complicarsi la partita. All’andata, alcuni meccanismi non hanno funzionato come avrebbero dovuto, forse anche a causa di alcune scelte discutibili di Palladino. La distrazione che ha portato al momentaneo 1-2 degli sloveni ha reso più incerta una qualificazione che poteva essere già messa in cassaforte. La Fiorentina si è comunque dimostrata superiore al Celje, ma questo non basta: non si può pensare di amministrare il risultato dell’andata, allungando inutilmente una partita che va chiusa il prima possibile. Non si parla di supplementari: l’obiettivo dev’essere arrivare al settantesimo con la gara già in ghiaccio.


La squadra deve entrare in campo con la mentalità giusta, pensando di partire da uno 0-0. Anche perché il meteo non aiuterà: sul campo di domani sono previste piogge torrenziali, e le condizioni del terreno di gioco rischiano di diventare un fattore.

Un altro tema caldo è l’attacco. Senza Kean, la Fiorentina ha sempre faticato. E anche oggi, lo stesso Beltrán continua a sembrare tutto fuorché una prima punta. Da capire anche se Palladino deciderà di rinunciare a Gudmundsson, come qualcuno ipotizza. Per quanto mi riguarda, l’islandese deve giocare. È uno di quei calciatori che possono sembrare assenti dal gioco per lunghi tratti, ma che ti danno sempre la sensazione di poter cambiare la partita da un momento all’altro.

La gestione di Gudmundsson nella gara contro il Parma non mi ha convinto. Palladino ha giustamente dichiarato: “Io sono l’allenatore e mi prendo le mie responsabilità”. Parole corrette, ma avrei evitato di toglierlo dal campo. Le sostituzioni programmate vanno bene fino a un certo punto. Ci sono allenatori, come Inzaghi, che tolgono un giocatore ammonito già nel primo tempo. Ma nel caso di Gudmundsson, il discorso è diverso. Temo che tra lui e Palladino non sia ancora scattata la scintilla. Ed è un peccato, perché su Kean e Gudmundsson si potrebbe costruire la Fiorentina del futuro. Se manca un certo tipo di intesa tra i due, allora la responsabilità ricade sull’allenatore.

Conference League o campionato? La risposta è: entrambe. Manca così poco alla fine della stagione che la Fiorentina non può permettersi passi falsi. Come ha detto Pongračić: “da qui in avanti, saranno tutte finali”. Se l’Europa dovesse sfumare, Palladino potrebbe provare a far leva sul numero di punti conquistati in campionato, magari superiore a quello ottenuto sotto la gestione Italiano. Ma non sarà sufficiente a giustificare una mancata qualificazione".