Bene, bravi, tris. Anzi, poker se mettiamo anche l'ultimo trofeo giovanile messo in bacheca nell'epoca Della Valle, la Coppa Italia 2018-2019. Con il trionfo in Supercoppa contro l'Empoli, la Primavera viola certifica il suo status di squadra vincente. Cambiano giocatori e allenatori, ma i risultati restano di altissimo livello. Ed è forse questo il dato più significativo che emerge dopo tre anni impreziositi dalle tre vittorie consecutive nella coppa nazionale più quella di ieri al Castellani. Merito senz'altro del lavoro di Bigica prima e di Aquilani poi, quest'ultimo capace di rialzarsi con pazienza e abilità dopo un inizio carriera complicato (ricordate l'ultimo posto nel 2019 con la formazione U18 viola?). Applausi che vanno anche ai dirigenti che nel tempo hanno costruito squadre capaci di mantenere certi standard.
Pianticelle viola
Primavera: bene i trionfi, meglio i talenti. Le potenziali risorse per Italiano
Non c'è trionfo fine a se stesso quando si parla di settore giovanile. E in quest'ottica la Fiorentina, pur con le dovute cautele, può sorridere
Quindi, bene le vittorie, sfizio non da poco, indizio chiaro sul valore della squadra e soprattutto viatico prezioso verso la formazione di una mentalità vincente, ma senza perdere di vista quello che da sempre è il principale obiettivo di ogni settore giovanile: fornire forze fresche (e non plusvalenze fittizie...) alla prima squadra. Perché non c'è trionfo fine a se stesso quando si parla di ragazzi in erba. E in quest'ottica la Fiorentina - pur con le opportune cautele che vanno adottate quando si parla di chi è solo all'inizio di un percorso - può sorridere. Il talento di Agostinelli e Distefano, la corsa di Kayode, le parate di Andonov, l'intelligenza tattica di Krastev ed il dinamismo di Bianco: tutti potenziali risorse future per Italiano, che non a caso ha già voluto tastare con mano i prospetti più interessanti cresciuti da Aquilani.
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