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Prima i fatti, poi le parole: nella (non in) Fiorentina la musica è cambiata

"Prima i fatti, poi le parole": il famoso detto calza a pennello per descrivere l'operato della nuova proprietà. Strategia comunicativa tanto semplice, quanto efficace. E la Fiorentina rafforza la propria credibilità nei confronti dei tifosi

Stefano Niccoli

Giorni felici e di sorrisi. La Fiorentina va veloce. Pardon: fast, fast, fast. In campo e fuori. Prima la vittoria contro l’Udinese, la terza consecutiva, che permette di trascorrere una sosta tranquilla. Poi l’acquisizione dei terreni a Bagno a Ripoli dove sorgerà il centro sportivo. In quattro mesi Rocco Commisso ha colmato una lacuna che durava da anni. Il presidente viaggia con un altro passo. Così come i dirigenti, Pradè in primis, bravo a rinnovare il contratto di Gaetano Castrovilli fino al 2024, senza clausola. Per il centrocampista pugliese futuro sempre più a tinte viola. Bene ha fatto il club gigliato a blindare il proprio gioiello, non facendosi trovare impreparato (cit.).

In pochi mesi, ma non lo scopriamo certo oggi, il mondo è cambiato in casa Fiorentina. Il famoso detto “prima i fatti, poi le parole” calza a pennello per descrivere l’operato della nuova proprietà. Priorità all’azione, alle firme. Soltanto dopo arriva l’annuncio. L’esempio del centro sportivo è lampante. Si tratta di una strategia comunicativa tanto semplice quanto efficace. Agendo così la Fiorentina rafforza la propria credibilità e serietà verso i tifosi (non clienti, come avrebbe detto qualcun altro).  I tanti messaggi d’amore nei confronti di Commisso testimoniano quanto il club stia lavorando bene. Rocco, Barone e Pradè non hanno sbagliato una mossa fin qui. E’ l’alba di una nuova era.

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