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Montella, Pradè e l’antica ricetta della qualità: servono i piedi buoni per rinascere

La priorità è rinforzare il centrocampo con giocatori in grado di dare del tu al pallone, un po' come accaduto sette anni fa. Il calcio è semplice: se giochi bene, hai più probabilità di vincere

Stefano Niccoli

La linea è tracciata ed è quella della qualità. "Ingrediente" spesso fondamentale per vincere le partite. La mancanza di piedi buoni si è fatta sentire eccome nella Fiorentina della scorsa stagione. Al di là degli innesti in attacco e in difesa, la priorità di Montella, Pradè e Barone è rinforzare il centrocampo. L'obiettivo è chiaro: rimpolpare la mediana con giocatori in grado di dare del tu al pallone. Per il direttore sportivo viola sarà difficile replicare quanto fatto sette anni fa (in circolazione non ci sono più, purtroppo, calciatori come Pizarro), ma farà di tutto per accontentare l'Aeroplanino, alla guida, fino a meno di un mese fa, di una formazione non certo a sua immagine e somiglianza. IL MISTER HA SCELTO BENNACER

L'idea è costruire una squadra capace di tenere a lungo il possesso della palla in modo da far stancare il più possibile gli avversari. La nuova Fiorentina dovrà divertire i suoi tifosi. Un po' come accaduto nella prima stagione di Montella a Firenze. Difficile, ma non impossibile. Vincenzo non ha niente da perdere. Serviranno anche i portaborse in mezzo al campo (possibile scambio Veretout-Kessie?); prima, però, la qualità, poi la quantità. Il calcio è semplice: se giochi bene, hai più probabilità di vincere.

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