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La svolta?

Jovic e Cabral, qualcosa sta cambiando: numeri top e l’alternanza come valore

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Intercambiabili ma non per questo meno efficienti. E il paragone con il resto della stagione fa impressione

Redazione VN

Attaccante all'altezza mezza bellezza, si potrebbe dire adattando il famoso proverbio. Numeri alla mano, è anche grazie alla rinnovata vitalità dei suoi due centravanti se la Fiorentina è tornata a far bene dopo mesi e mesi di partite in chiaroscuro e una difficoltà sotto porta che sembrava cronica, irreversibile. E invece quando meno te l'aspetti ecco il sussulto, o per meglio dire i sussulti. Con la vittoria per 2-1 contro il Milan ne è arrivato un altro: là davanti, forse, qualcosa sta cambiando. Il "forse", in attesa di ulteriori conferme, lo mettiamo per prudenza, ma è un dato di fatto che nell'ultimo mese abbondante il pubblico viola abbia assistito ad una netta inversione di tendenza nelle prestazioni e soprattutto nella prolificità di Luka Jovic e Arthur Cabral.

Intercambiabili ma non per questo meno efficaci, sia nel gioco di squadra (anche se il brasiliano in questo ha una marcia in più rispetto al serbo) che in zona gol. L'alternanza sembra diventata un fattore trascurabile, anzi, quasi un valore aggiunto. Come se gli stimoli derivati da una sana competizione fossero preponderanti rispetto alla mancanza di continuità. Lo dimostra il rendimento di uno o dell'altro quando si è trattato di entrare a gara in corso, come ad esempio fatto ieri da Jovic. I numeri di entrambi da inizio febbraio a oggi, poi, parlano da soli: 4 reti in 368 minuti (7 gare in campo, una panchina), una ogni 92 minuti, per Jovic e 5 reti in 326 minuti (8 gare in campo), una ogni 65 minuti, per Cabral. Il tutto considerando campionato, Coppa Italia e Conference League.

Medie gol che spiccano ancor di più se paragonate a quelle degli stessi attaccanti viola nel resto della loro stagione, ovvero da agosto a gennaio: 7 reti in 1346 minuti (28 gare in campo, una panchina e una gara saltata per infortunio), una ogni 192 minuti, per Jovic e 5 reti in 950 minuti (22 gare in campo, 4 panchine e 2 gare saltate per infortunio), una ogni 190 minuti, per Cabral. Probabilmente è ancora presto per parlare di metamorfosi, ma se il buongiorno si vede dal mattino Italiano potrà contare su due armi in più non da poco nella fase più calda della sua stagione.

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