LA CRESCITA
—Passare dalla Serbia all'Italia è stato un passaggio difficile, all'epoca era il campionato più importante del mondo. All'inizio è stato un periodo un po' particolare, gli italiani mi hanno accolto bene e io ascoltavo con umiltà. Già dal secondo anno ho iniziato a raccogliere i frutti piano piano. Tanta gente pensa di sapere tutto, io sono uno che ascolta e cerca di imparare. Si può migliorare sempre e prolungare la carriera, io amo il calcio. Il rimpianto è non aver raggiunto i quarti di Champions nel 2010 e poi non aver vinto qualcosa
LA FIORENTINA DI OGGI
—La Fiorentina ha fatto dei grandi passi in avanti. Giocare due finali è una cosa molto bella, peccato che dopo tanti anni non si è vinto qualcosa. Anche quest'anno la Fiorentina farà bene. Giocavamo meglio a calcio con Montella e avevamo più qualità secondo me. Lukebakio con Italiano può fare la differenza, è fortissimo e imprendibile nell'uno contro uno. Christensen? Era veramente difficile, subivamo tanti gol ma Firenze sarebbe la piazza ideale per lui
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