Jonas Harder è un centrocampista in rampa di lancio dalla Primavera della Fiorentina con la quale ha sfiorato lo Scudetto, perso in finale con l'Inter. Il classe 2005 non farà più parte del settore giovanile l'anno prossimo e presumibilmente andrà a farsi le ossa in prestito, anche se resta lo spiraglio di vederlo aggregato in pianta stabile in prima squadra. Harder si è raccontato ai microfoni di Tmw, tra la delusione per la cocente sconfittain finale e un futuro che sembra sorridergli. Vi proponiamo alcuni passaggi dell'intervista.


Tmw
Harder: “Giocare in viola un orgoglio, ci spero. Grazie a Dodo e Mandragora”
Trofei? "Sono sempre significativi, il nostro obiettivo ad inizio anno era proprio riportare uno Scudetto primavera a Firenze. Tuttavia la cosa fondamentale di un settore giovanile penso sia riuscire a portare i ragazzi ad esordire in prima squadra".
Galloppa? "Lo ringrazierò per sempre, con lui sono stati quattro anni bellissimi. Mi ha fatto crescere non soltanto dal punto di vista calcistico ma soprattutto a livello umano".
L'esordio in prima squadra con il Lask? "Dalla panchina vedevo la squadra segnare uno, due, tre, quattro gol…Naturalmente il pensiero che potessi entrare mi era venuto. Quando mi stavo scaldando non aspettavo altro che il Mister mi chiamasse. Quando mi ha richiamato non pensavo neanche che dicesse il mio nome, me lo hanno dovuto ripetere i collaboratori. Lì è stata un’emozione indescrivibile".
Martinelli e Comuzzo? "Con loro mi confronto spesso, ma essendo già stato nel giro di convocazioni e ritiri estivi con la prima squadra so già un po’ ciò che mi aspetta. Sono abbastanza tranquillo da questo punto di vista”.
Dodo? Forse è la persona con cui ho legato di più. È un ragazzo espansivo, sempre con il sorriso e a cui è impossibile non voler bene. Lo ringrazio per le belle parole che mi ha dedicato, non me le aspettavo. Incita i più giovani e li mette sempre a proprio agio. Come voglio citare Mandragora, con i giovani è una persona stupenda". De Gea? "Lo prendevo sempre alla Playstation e ritrovarlo in squadra è stato incredibile. Ti chiedi cosa ci faccia lì nello spogliatoio con me. Però poi lo conosci e capisci la sua umiltà. Non esagero nel dire che David sia l’uomo più umile che abbia mai conosciuto".
Futuro? "È presto per fare considerazioni su ciò che succederà dopo il ritiro estivo. Non ne ho ancora parlato con nessuno. Rimanere alla Fiorentina sarebbe bello, non posso negarlo. Però non chiudo nessuna porta. Vedremo nei prossimi mesi”.
Giocare in maglia viola? "L’obiettivo è quello sì. Sarebbe un grande orgoglio. Da piccolo la Fiorentina metteva a disposizione dei suoi tesserati alcuni biglietti per le partite e io non me ne perdevo una, anche se mai avrei immaginato di giocare al Franchi un giorno".
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