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Capozucca a VN: “Paratici miglior acquisto viola degli ultimi anni. Ve lo racconto”
La Fiorentina ha ritrovato la vittoria in campionato, dopo tanti mesi, la prima in questa stagione. E tutto questo è successo dal momento in cui si è venuti a sapere della possibilità di vedere a Firenze Fabio Paratici come dirigente. Ormai sempre più vicino. Noi di Violanews.com, per analizzare più nel dettaglio la situazione conoscere meglio l'ex dirigente della Juventus, abbiamo voluto scambiare due parole con il dirigente Stefano Capozucca, ex direttore sportivo di Genoa, Cagliari e molte altre squadre, che lo conosce molto bene.
Salve direttore, intanto volevo iniziare con il chiederle cosa ne pensa di questa situazione in cui versa la Fiorentina...
E' stata un po' una sorpresa in negativo, perché nessuno si aspettava un campionato del genere, perché la rosa di Pradè non era stata allestita per fare una stagione di questo livello. Sicuramente dei problemi ci sono, sennò non si sarebbe avuta una classifica del genere. La prima partita l'ha vinta prima di Natale con l'Udinese. Però bisogna viverli per capirli. Io dico sempre che la morte di Joe Barone è stata una cosa devastante per la società, perché era il punto di riferimento per la proprietà. Anche l'addio di Pradè è stato difficile da metabolizzare, perché anche lui rappresentava un punto di riferimento, al di là degli umori della piazza. E' un dirigente stimato e un professionista capace.
Cosa dovrebbe fare un dirigente in queste situazioni?
Ognuno ha la sua personalità e il suo carattere. E' normale che i dirigenti abbiano un ruolo importante. Lo ripeto, la morte di Barone e l'addio di Pradè sono stati dei punti chiave. In questi casi la gestione è la cosa più importante e quando viene a mancare ci sono queste situazioni, che nessuno poteva immaginare per la Fiorentina.
Crede che questa vittoria possa essere un punto di svolta per la Fiorentina?
Era importante ritrovare la vittoria, anche se arrivata solo a metà campionato. Adesso a Parma ci sarà un'altra partita importante, da vincere, perché si trova a cinque punti dalla salvezza. Un ulteriore passo in avanti potrebbe riaccendere ancor di più quello che per la Fiorentina deve essere l'unico obiettivo: la salvezza. Se riuscirà a salvarsi? Io me lo auguro, perché quella fiorentina non è una piazza normale per il nostro panorama calcistico italiano. Spero che possa essere così per quello che rappresenta l'intera piazza di Firenze.
Passando a Fabio Paratici, ormai sempre più vicino. Pensa che possa essere l'uomo giusto per questa ripartenza?
Sicuramente Fabio è un dirigente importante, perché è cresciuto facendo l'osservatore per Marotta alla Sampdoria, quindi con un maestro importante. Poi, Marotta è andato alla Juventus e se lo è portato dietro. Aveva già capito che aveva dei grossi meriti e competenze importanti. I risultati che ha avuto Paratici nel gioco del calcio sono all'occhio di tutti. Ha avuto questo incidente di percorso, che secondo me ha un significato relativo. Se dovesse arrivare alla Fiorentina, come sembra, rappresenta un acquisto importante. E' ancora giovane, ma lavorativamente ha portato risultati importanti e fatta grande esperienza.
Questo ritorno in Italia possiamo vederlo come una voglia di riscatto?
Sicuramente, anche se lui non ha bisogno di riscatto. Ha dimostrato in passato quello che è il suo valore, anche alla Juventus, perché vincere non è mai semplice. Ha fatto sempre bene. Io sono convinto che la scelta fatta dalla Fiorentina è importante.
Ci parli un po' di lui...
E' una persona normale, che ama il dialogo e che ha competenze. Si circonda anche di persone di livello, come alla Juve, con collaboratori importanti dal punto di vista dello scouting. Ha sempre avuto anche dell'umiltà, tratta tutti bene. Ho solo da parlar bene di Fabio Paratici. E' un dirigente preparato, capace e e secondo me, siccome la Fiorentina è una piazza importante, ha fatto la scelta giusta.
Come si incastreranno con Roberto Goretti?
Se arriva Paratici penso che il timone del comando lo prenda lui, poi sceglierà quelli che saranno i suoi collaboratori. Goretti era un collaboratore di Pradè, non il direttore sportivo della Fiorentina. Gli è capitata questa situazione, ma non ha avuto la fortuna di ottenere dei risultati. Paratici farà le sue valutazioni.
Come la vede questa scelta di Commisso di puntare su un dirigente così forte, importante?
Mi allaccio al discorso iniziale. La perdita di Joe Barone, che faceva coppia con Danele Pradè, era una certezza, una sicurezza, per Commisso, visto che vive a distanza. Sapeva che sarebbe stata gestita bene. Normale andare a prendere un dirigente esperto come Paratici, vista la situazione. Goretti lo conosco da una vita, ma non ha esperienza in un club di Serie A. Una retrocessione in B della Fiorentina sarebbe un suicidio per il calcio italiano.
In chiusura, servirà altro a livello dirigenziale oltre a Paratici? Tipo una figura che rappresenti la fiorentinità?
L'arrivo di Paratici è già importante. E' normale che quando si parla di Antognoni, che penso sia la figura più iconica di Firenze e la Fiorentina, il giocatore simbolo, è sempre qualcosa di "prego, si accomodi" (ride, ndr). Però dico che l'ingaggio di Fabio è importante per la Fiorentina, il migliore acquisto degli ultimi anni.
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