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Fiorentina underdog nella tana della capolista, otto anni dopo. Le armi di Prandelli e le analogie col passato

Allora come oggi i gigliati, alle prese con un attacco asfittico, navigavano nei bassifondi della classifica e partivano da assoluti underdog nella sfida

Alessio Crociani

Niente da perdere, ma con la classifica che preoccupa e un reparto avanzato in piena crisi. Sembra l'attacco per introdurre Milan-Fiorentina di domenica prossima - e in effetti, in parte, lo è - ma le stesse parole le avremmo potute usare anche otto anni fa. Stessi protagonisti, rossoneri e viola, stessa situazione in classifica (ma oggi, fortunatamente, con un margine di manovra molto più ampio per la Fiorentina). 7 aprile 2012, stadio San Siro, la banda sgangherata di Delio Rossi fa visita alla squadra in cima alla classifica, il lanciatissimo Milan di Allegri. Loro ancora non lo sanno, ma sarà l'ultima volta che i rossoneri affronteranno la Fiorentina da primi della classe. Allora come oggi i gigliati, alle prese con un attacco asfittico, navigavano nei bassifondi della classifica e partivano da assoluti underdog nella sfida.

Eppure, furono proprio i due attaccanti, Jovetic e Amauri, a decidere la gara togliendo punti decisivi al Milan nella corsa scudetto. Sarà così anche per Vlahovic e/o Cutrone? A prescindere dalle firme, la Fiorentina si giocherà le sue carte a viso aperto. Il Milan sarà orfano di Ibrahimovic e sicuramente, nonostante il primato, non è la corazzata di otto anni fa. D'altra parte la squadra di Prandelli potrà sfruttare l'onda positiva della vittoria in Coppa Italia ed i recuperi di Bonaventura, voglioso di mostrare il suo valore alla sua ex squadra, e Ribery. Già, Ribery a Milano. Dolci ricordi. Avvicinarsi alla prestazione di un anno fa sarebbe il miglior modo per rispondere alle critiche piovute dopo l'inizio di stagione complicato. Per la standing ovation, eventualmente, ci sarà tempo.

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