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Corriere dello Sport
C ’è una sottile pioggia che bagna Budapest, un freddo più intenso che da noi. Però qui, nel cuore dell’Ungheria, la Fiorentina non deve ingrigirsi, anzi, deve riscaldarsi e riscaldare la sua gente, dando un senso compiuto alla prima parte di questa stagione. Mancano ancora alcuni tasselli, il primo (importantissimo) è quello di stasera alla Groupama Arena: la qualificazione diretta agli ottavi della Conference League. Non è un dettaglio, soprattutto se lo accostiamo al cammino in campionato. Oggi la Fiorentina si trova in una situazione migliore rispetto allo stesso momento della scorsa stagione. Alla quindicesima giornata di serie A, i viola hanno 5 punti in più in classifica, sono in lotta per la Champions che invece un anno fa era lontana 11 punti. Hanno anche segnato 6 reti in più senza avere un centravanti bomber. Una storia parecchio differente, insomma. Accompagnare questo percorso eliminando lo spareggio europeo del 15 e 22 febbraio (cosa che l’anno scorso non riuscì) darebbe più autostima alla squadra di Italiano. La Fiorentina non deve vincere per forza, le basta un pareggio per tenere a bada il Ferencvaros di Dejan Stankovic. Visto che anche agli ungheresi il pari va bene per evitare il sorpasso del Genk, su questa gara non poteva non calare lo spettro del “pareggio sicuro”. Stankovic si ribella quando glielo fanno notare, Italiano idem: non andrà così, perché il Ferencvaros ha caricato bene la partita e vuole provare a prendersi subito gli ottavi. Un doppio confronto da giocare a febbraio non fa piacere a nessuno.
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