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Fiorentina a Campi Bisenzio, non è ancora fatta. Ma adesso Nardella è spalle al muro

L'analisi della giornata di oggi grazie al nostro inviato all'incontro Barone-Fossi

Stefano Niccoli

Un nuovo capitolo di una storia piena di colpi di scena, destinata a durare a lungo. Se non è un thriller, poco ci manca. L’incontro di questa mattina a Villa Rucellai tra Joe Barone e il sindaco Emiliano Fossi ha dato una sterzata importante all’eventuale realizzazione dello stadio della Fiorentina a Campi Bisenzio. Un colloquio di quasi un’ora, durante il quale è stato impostato il lavoro che Comune e club viola dovranno svolgere nei prossimi mesi. Se i tempi dell’iter amministrativo – tra variante urbanistica, modifica al piano strutturale e valutazione d’impatto ambientale – saranno rispettati (il “se” è enorme, siamo in Italia), la nuova casa gigliata potrebbe essere pronta per il 2024, come ha ammesso lo stesso Emiliano Fossi. Tutto facile? Niente affatto. Il primo cittadino e il direttore generale hanno parlato anche di viabilità. Tema caldo, caldissimo. Se la Fiorentina dovesse scegliere definitivamente Campi Bisenzio, è chiaro che molto dovrà essere fatto in termini di strade e mezzi di trasporto. Perché la domanda sorge spontanea: come si arriva in viale Salvador Allende? E' ancora troppo presto, però, per rispondere al quesito.

Il faccia a faccia di questa mattina ha aumentato le speranze di quei tifosi impazienti di vedere il nuovo stadio nella Piana. Emiliano Fossi, dal canto suo, ci va con i piedi di piombo e accoglie positivamente le parole di una settimana fa di Dario Nardella (“Non ho gelosia o invidia nei confronti di altri Comuni”). Tutt’altro clima (almeno così sembra) rispetto al derby all’ultimo sangue dell’autunno scorso.

Fiorentina e Comune di Campi Bisenzio vanno avanti a braccetto per la loro strada. Adesso tocca a Firenze fare una mossa. Ci saranno sviluppi sull’eventuale ristrutturazione dell’Artemio Franchi? L’amministrazione sottoporrà all’attenzione di Rocco Commisso altre aree dopo la Mercafir? Nardella è con le spalle al muro. Il thriller non è finito. Ne vedremo delle belle.