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È ancora un calcio ‘Pinocchio’ e una Fiorentina più operaia

È ancora un calcio ‘Pinocchio’ e una Fiorentina più operaia - immagine 1
Pubblichiamo un bel post di Massimo Sandrelli che ringraziamo per la disponibilità
Redazione VN

di Massimo Sandrelli

Il calcio d’agosto è un calcio “Pinocchio”, guai a fidarsi. Secondo Massimo Marianella (commentatore Sky) la Fiorentina con il Genoa era stata perfetta mentre con il Rapid Vienna, nonostante la “grandi prestazioni” di Arthur, di Nico Gonzalez, di Bonaventura ecc…è apparsa inspiegabilmente un’altra. A parte il caldo, la tensione per uno spareggio, la diversa gradazione di preparazione (loro sono già alla quinta giornata di campionato), non bisogna mai trascurare la diversa qualità dell’avversario. Il Genoa è una squadra neopromossa alle prese con la ricostruzione, gli austriaci sono una formazione svelta (almeno per un tempo) e accorta. E i viola?

La Fiorentina progettata da Vincenzo Italiano è senz’altro più equilibrata della scorsa stagione. Dispone di un regista, di almeno due attaccanti di ruolo e siamo convinti che nel tempo troverà continuità di rendimento ma è ancora a corto di preparazione sia atletica che tattica. Dicono, sviluppa un gioco prevedibile senza cambi di velocità. E’ un modo di dire, quasi un luogo comune. Il “cambio di velocità” è dato dalla fantasia, dal talento di qualcuno che pensa e gioca prima degli altri, disorientando la difesa avversaria. Ecco il calcio di Italiano è più “operaio” che “artistico”. I suoi concetti base sono pressing, difesa alta, movimento di tutti, possesso palla e veloci incursioni sulle corsie laterali. Il fantasista non è previsto. Come Italiano non prevede cambi di modulo durante le partite. Tanto che alla domanda, purché non schierare Beltran accanto a Nzola ha risposto evasivamente.


Nulla di male, il calcio è come la ribollita ognuno la fa a modo suo. Il vero limite è un altro. Nel calcio conta vincere e per vincere bisogna tirare in porta e subire il meno possibile. Quindi il primo obiettivo è fare in modo di liberare i propri attaccanti al tiro, cioè di far arrivare loro la palla quando sono in vantaggio sugli avversari, per consentir loro di avere il tempo di tirare in porta con sicurezza. Il possesso palla è una scelta importante ma non basta, il talento scompiglia i piani degli altri. Inoltre bisogna difendersi con grande attenzione. Ecco purché Italiano spesso preferisce un difensore centrale più svelto (Ranieri) agli altri. Difendersi in questo modo può anche essere un punto debole.

Intendiamoci il “calcio” di Italiano va rispettato, non fosse altro per quanto ha fatto crescere il gruppo, solo che la filosofia che lui persegue non è facile da trasmettere in specie ai nuovi. Il nervosismo di Bonaventura che si è beccato un giallo è il segnale dell’insofferenza del momento. Certi automatismi di gioco vanno riavviati. Ma, come si diceva all’inizio, è calcio d’agosto, un calcio “Pinocchio”.

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