Nel suo editoriale per Sportitalia, Michele Criscitiello analizza senza filtri la crisi viola e la scelta di esonerare Stefano Pioli. Una decisione definita “la più facile da prendere”, nonostante l’allenatore - oggi accusato d’incapacità - abbia vinto uno scudetto col Milan e guidato club come Inter, Lazio, Bologna e la “vera Fiorentina”.

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Criscitiello: “Pioli messo in pasto alla stampa. Con Goretti la Fiorentina merita la B”
Criscitiello riconosce gli errori di Pioli, ma respinge l’idea che possa essere improvvisamente diventato inadeguato: per lui la responsabilità principale ricade su una dirigenza inesperta, incapace di reggere il passo della Serie A ("Qualche scienziato ha pensato che la colpa fosse di un allenatore esperto e preparato e non di un direttore improvvisato che a certi livelli non ci può stare"). Il riferimento è soprattutto al direttore sportivo Goretti, giudicato profilo da categorie inferiori e inadatto a costruire una squadra competitiva nonostante l’ingente spesa estiva ("Chi deve fare il Presidente al posto del Presidente in America? Non c’è nessuno. Chi deve fare il lavoro di Pradè? Se la risposta è Goretti, allora Firenze merita la serie B").
A pesare, secondo il giornalista, non è solo il mercato sbagliato: la gestione quotidiana è ritenuta “gravemente insufficiente”. Dopo la scomparsa di Joe Barone è venuto meno un punto di riferimento, mentre figure come Ferrari - pur professionali - non avrebbero il ruolo né l’esperienza per colmare il vuoto dirigenziale. Il Presidente, lontano da Firenze, non avrebbe delegati all’altezza.
In questo contesto, Criscitiello ritiene che Pioli fosse l’unico in grado di fungere da allenatore e manager. Invece è stato “messo in pasto a spogliatoio e stampa” e inevitabilmente travolto. Anche Vanoli, oggi alla guida, non viene indicato come colpevole, ma semplicemente come non-soluzione a un problema più grande di lui.
Lo scollamento interno si rifletterebbe anche nei recenti episodi in campo - come il caos sul rigorista- testimonianza di uno spogliatoio con “troppi galli nel pollaio”.
Nonostante il quadro cupo, Criscitiello individua ancora margini per la salvezza: la classifica è corta e squadre come Verona, Pisa, Cagliari, Lecce, Parma e Genoa “non sono diventate Real Madrid o Bayern Monaco”. Ma per risalire, secondo l’editorialista, serve un cambio di rotta immediato, perché “a Firenze hanno deciso di procedere con il suicidio assistito, che per fortuna in Italia non è consentito dalla legge”.
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