Addio alla Juventus? "È una domanda complicata, qualcosa non ha funzionato in me nelle partite in cui ho giocato alla Juve. A gennaio ho capito che dovevo cambiare ambiente, avevo voglia di giocare perché l'anno scorso son stato quasi tutto l'anno fermo. Sono molto felice che la Fiorentina abbia puntato tanto su di me. Lasciare una società in cui sei stato 11 anni non è mai facile, al di là della squadra in cui sei. Spalletti? L'ho salutato l'altro giorno alla partita, ma non abbiamo parlato di calcio e di Nazionale".
Gioco verticale? "Spero sia uno dei miei tanti pregi, mister Allegri è quello che mi ha migliorato più nel gioco in verticale perché ci insisteva molto. Chiamate per scegliere? "Ho sentito mister Palladino e mi ha convinto nella sua idea di avermi alla Fiorentina. Ci ho parlato varie volte e c'è già empatia. Con Allegri è stata una chiamata più da ex allenatore e papà, per chiedermi se fossi contento della scelta".
Idolo? "Adesso è Modric, uno dei centrocampisti più forti al mondo anche adesso. È stato molto emozionante scambiarci qualche parola all'Europeo".
Inter? "La partita di giovedì è stata straordinaria, non succede tutti i giorni di vincere 3-0 così, contro i campioni d'Italia. Ora c'è un po' di pressione, lunedì giochiamo di nuovo con l'Inter a San Siro".
Difetti? Colpo di testa ed essere concentrato in fase difensiva per gli interi 90'. Pregi? Tecnica e visione di gioco, oltre al tiro in porta".
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