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Italiano: “Ikoné deve cambiare mentalità. Castro può dare di più”

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Le parole di Vincenzo Italiano che risponde alle domande dei giornalisti, nella conferenza stampa alla vigilia dell'Atalanta

Paolo Poggianti

Vincenzo Italiano prende la parola dalla sala stampa "Manuela Righini", all'interno dello stadio Franchi. Il tecnico gigliato ha risposto alle domande dei giornalisti, nella conferenza alla vigilia della partita di Coppa Italia con l'Atalanta.

Partita del riscatto e della consapevolezza? Domani è una partita importante, già il primo quarto di finale ha fatto vedere quanto sia sentita la competizione. Arriviamo da una sconfitta non bella, dopo pochi giorni vogliamo ben figurare. Dobbiamo fare una grande partita, la posta in palio è alta e ci teniamo. L'Atalanta sappiamo tutti quanto è forte.

Ikoné? È un esterno puro. Si tratta di una questione di meccanismi e di concetti da acquisire, all'interno della Fiorentina,. A Napoli si è espresso bene, è un ragazzo che sta entrando dentro la nuova realtà. Deve cambiare il suo modo di pensare che è diverso da quello che utilizzava nella sua vecchia squadra. Ci vuole tempo per l'adattamento, per comprendere il campionato dove si arriva e l'avversario. Gli facciamo spesso la battuta su Platini che ci mise cinque mesi. Ecco, lui deve essere un po' più veloce.

Mentalità e concentrazione - Abbiamo reagito bene dopo Torino, sono partite che non ti aspetti. Anche se questa è stata molto diversa, la partita è stata sempre in equilibrio, ma abbiamo commesso degli errori ingenui. Ce la siamo giocata diversamente da quella di Torino. Le sconfitte si vanno ad analizzare, ma non hanno lasciato strascichi importanti.

Sui calci di rigore - Abbiamo tre o quattro tiratori, ma non voglio vedere scenate. Non dobbiamo oltrepassare limiti e regole che abbiamo in squadra.

Se si aspettasse giocatori italiani dal mercato? Siamo contentissimi di avere in squadra Ikoné. Dei giocatori italiani ho parlato per un discorso di adattamento più rapido. Dobbiamo avere pazienza per integrarli, metterli in un sistema che già funzionava bene. L'Inter, ad esempio, ha perso Lukaku e inserito Dzeko, ma non ha cambiato modo di giocare. Teoricamente, vincendo il recupero, siamo a 39 punti come gli altri. Non vedo perché il nostro dovrebbe essere valutato un campionato al di sotto del loro.

Preoccupato o carico? Non sono preoccupato, per quello che ho già detto: siamo oltre i programmi. Alla pari con le romane, stiamo battagliando con loro e ne siamo felici. Sono carico in vista di domani, perché è una partita che ci può proiettare in semifinale. In una stagione ci possono essere dei momenti di alti e bassi. Preoccupato potrei esserlo se non scendessimo in campo per lottare con tutti. Mi auguro che domani arrivino le risposte giuste, abbiamo fatto un'ottima rifinitura.

Piatek e Cabral - Abbiamo dovuto accelerare la presenza di Cabral, è a disposizione anche se deve lavorare per integrarsi. Avevamo bisogno di buttarlo dentro subito. Si è mosso in maniera discreta nel primo tempo, ha avuto pressione costante e un'occasione da rete. Piatek ha recuperato, sta bene, anche se non al 100%. I ragazzi si stanno applicando al meglio, hanno smania di essere utili e di essere decisivi per questa squadra. Se le punte continueranno a lavorare così riusciranno a finalizzare il lavoro della squadra, molto presto.

Formula Coppa Italia? Sarri ha la propria opinione, è giusto così. Sarebbe bello un sorteggio integrale, ma adesso non ci sono più le squadre di Serie C. Guardando all'Inghilterra sarebbe una formula che mi piacerebbe, ma per come è adesso non è possibile. Siamo stati bravi ad arrivare a questo punto, nella griglia delle migliori otto della competizione.

Problema difensivo? Nelle ultima abbiamo peccato in attenzione, soprattutto nei loro due goal. Dovevamo stare più svegli, perché scaturiti da rinvii del portiere avversario. A paragone con le altre squadre c Non abbiamo subito così tanti goal, ci sono delle partite in cui riesci ad essere più fortunato, ma siamo la squadra in A a concedere meno tiri agli avversari. Le percentuali sono alte: dobbiamo stare molto più attenti, nel concedere all'avversario di arrivare nei pressi della nostra porta. Siamo vicini ad un programma che avevamo predisposto in estate, tenere lontano glia avversari dalla nostra porta.

Clima cambiato? Questa squadra sta lottando con due squadre superiori alla Fiorentina: Roma e Lazio. Sono fortissime, personalmente siamo in linea coi programmi e felici di essere lì a lottare. L'entusiasmo non lo si deve perdere, nei momenti negativi non dobbiamo ripiombare al passato. Noi non abbiamo perso l'entusiasmo, cercheremo di lottare anche per riconquistare chi lo ha perduto. Se la partita con la Lazio ha fatto deprimere qualcuno, cercheremo di riportare dalla nostra parte.

Cambi di modulo? Continuiamo col percorso impostato in estate, perché non ci sono avvisaglie o alert che ci suggeriscano altro. Non stiamo pensando di provare altre vie. Allo stesso tempo vogliamo sfruttare tutte le caratteristiche in organico, specie quelle a gara in corso. Giocare con due mediani vuol dire rinunciare a un giocatore come Bonaventura. perfezioneremo i meccanismo, ma continueremo a lavorare così come stiamo facendo.

Castrovilli? Sta bene, fa parte di un reparto dove ci sono giocatori bravi, come lui. Chiaro che personalmente mi aspetto molto di più da parte sua. Può far goal, assist e spaccare le partite. Può essere determinante e lo vogliamo tutti. Se il ragazzo si convince che può fare la differenza, la farà. Ho sempre dimostrato ai ragazzi di tener conto degli allenamenti. C'è spazio per tutti, lui ha caratteristiche uniche rispetto agli altri giocatori. Lui va forte, ma in settimana può fare di più.

—— Intanto a Spezia aspettano la Fiorentina e il loro vecchio allenatore (LEGGI QUI)

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