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Cecchi: “Italiano cresce insieme alla squadra. Nzola è il suo attaccante”

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"La Fiorentina ha creato un solco con quelle che ha messo dietro l'anno scorso, non so quanto abbia rosicchiato alle sette che la precedevano"
Redazione VN

Ai microfoni del "Pentasport" è intervenuto Stefano Cecchi. Così la firma della Nazione sulle frequenze di Radio Bruno:

Genova? "Mi sono esaltato perché non me l'aspettavo. Il Genoa viaggia sulle ali dell'entusiasmo in quella bolgia la squadra di qualche tempo fa  La Fiorentina è stata stupefacente perché è una squadra matura, la sorella maggiore di quelle viste negli esordi degli anni scorsi. A Marassi ha gestito la partita a ritmi diversi, nelle varie fasi sono stati 90' straordinari. La Fiorentina ha creato un solco con quelle che ha messo dietro l'anno scorso, non so quanto abbia rosicchiato alle sette che la precedevano. La vedo in un range dal 5°/6° posto in giù".

Italiano? "Sta crescendo come cresce la squadra, l'esperienza porta forza. Non è lo stesso di quando è arrivato a Firenze. Si è corretto ed è cresciuto insieme alla squadra, perché non pensare che faccia lo stesso in questa stagione? Così da poterci regalare qualcosa che ci è mancato".


Arthur? "Sono d'accordo con Borja, ma oltre a lui ho visto un altro giocatore che si è messo in evidenza: Nzola. Non era al 100%, ma è già un altro racconto calcistico rispetto a Cabral e Jovic. Non so dire se sia più forte, ma sa farsi valere ed è sicuramente più funzionale di chi se ne è andato".

Jovic? "Sorpreso in parte dalla sua esclusione dalla lista Uefa. È capitato in una squadra che non è ideale per lui, è un peccato perché dal punto di vista tecnico è un piacere per gli occhi. Italiano, però abbiamo visto con Nzola che cosa chiede al proprio attaccante. Col Rapid non mi stupirei di rivedere sempre lui in campo dal 1'. Non mi dispiacerebbe come idea vedere Amrabat insieme ad Arthur, sempre che il marocchino si convinca a rimanere".

Kayode? "Mi aveva impressionato già in Primavera per forza e stazza fisica. In filigrana si vede un terzino davvero importante, in prospettiva per tanti anni. In lui ho visto anche la strafottenza della gioventù, in quella giocata sulla fascia per superare l'avversario, mi ha ricordato Redondo".

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