Il noto conduttore e tifoso viola, Carlo Conti, ha rilasciato un’intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport. Oltre a parlare del successo della sua trasmissione Tale e Quale Show, lo showman ha commentato anche il successo di ieri della Fiorentina, esprimendo tutta la sua soddisfazione:
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Carlo Conti: “Italiano ha invertito la rotta. Abbiamo il giusto atteggiamento”
"L’importante è iniziare un progetto per crescere nel tempo, senza cambiare ogni secondo."
“Contro il Genoa è arrivata un’altra bella prova. Nella passata stagione scendevano in campo poco motivati, Italiano ha saputo da subito rompere questa tendenza. Il gruppo è rimasto fondamentalmente lo stesso e va bene perché i giocatori di livello ci sono, il nuovo allenatore è riuscito però a sfruttare al meglio il valore di ognuno al servizio della squadra. La sua mano già si vede e mi piace, abbiamo il giusto atteggiamento e si percepisce l’orgoglio di vestire questa maglia. L’importante è iniziare un progetto per crescere nel tempo, senza cambiare ogni secondo. Noi tifosi dobbiamo essere pazienti e lasciar lavorare. Speriamo resti Vlahovic, bomber di razza cresciuto a Firenze. Mi auguro davvero si trovi un accordo».
Oltre a questo, Conti ha parlato anche della nascita del suo amore per i colori viola:
“Sono fiorentino e questo dovrebbe bastare. Di certo si è rafforzato con la vittoria dello scudetto del 1969: per il bambino Carlo di allora 8 anni fu una gioia immensa. Il numero 10 era Picchio De Sisti, nato il 13 marzo come me: quando mi regalarono la sua maglia rimasi incantato. Follie per la Viola? Dopo la vittoria dell’ultima Coppa Italia, nel 2001 con in panchina proprio Mancini, andai al Franchi ad aspettare fino a notte fonda il ritorno della squadra dal Tardini. Volevo festeggiare tra la gente, fu bellissimo”. E infine un aneddoto su suo figlio Matteo: “Tifa Fiorentina. Quando aveva quattro anni e abitavamo a Roma mi chiese se poteva tifare anche un po’ per i giallorossi. Ho subito capito che dovevamo tornare a Firenze. Ha funzionato."
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