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Cabral, le critiche e la gioia. L’ag. a VN: “Merita tutto, ma c’è molto da imparare”

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Qualcuno lo aveva già etichettato come novello Tanque Silva, ma la crescita è ormai evidente a tutti. Cabral vuole prendersi la Fiorentina

Alessio Crociani

Santa pazienza, così rara nel frenetico mondo del calcio capace d'intendere solo il "tutto e subito". Facile parlare il giorno dopo, vero. Più o meno quanto era prevedere un fisiologico periodo di ambientamento per Arthur Cabral. E invece niente: è un brocco, non è adatto, sembra il Tanque Silva. Ne abbiamo lette e sentite di tutti i colori su questo ragazzone brasiliano catapultato all'improvviso dal campionato svizzero alla Fiorentina e subito caricato di mille pressioni. Un po' come atterrare su Marte con l'ossigeno al minimo e la tuta spaziale difettata. Proprio così, perché nel bilancio dei due mesi e mezzo dell'attaccante a Firenze va messo anche un contrattempo fisico che ne ha rallentato la crescita e l’inserimento, motivo in più per osservare il suo percorso da un punto di vista diverso.

DETERMINAZIONE - Nonostante tutto, Cabral non ha perso di vista i suoi obiettivi e centimetro dopo centimetro sta conquistando la fiducia di tutti. Il gol di ieri, splendido per potenza e precisione, è solamente una tappa nel suo percorso di crescita iniziato dal suo arrivo in viola, come conferma in breve il suo agente Paulo Pitombeira (che ringraziamo per la disponibilità nonostante gli impegni di lavoro) ai microfoni di Violanews.com: "Ho sentito Arthur, si sente bene a Firenze ed molto felice dopo la vittoria ed il gol di ieri a Napoli, ma ha ancora molto da imparare. Le difficoltà e la sua voglia di non arrendersi? Arthur è concentrato e merita quello che sta raccogliendo nella Fiorentina", sottolinea il procuratore.

PIEDI PER TERRA - Tanta voglia di far bene, ma anche la consapevolezza che la prestazione di ieri debba rappresentare solo il primo passo verso la consacrazione. Perché saltare da un'esagerazione all'altra non avrebbe senso; Arthur Cabral è Arthur Cabral, con i suoi difetti ancora da limare ed i suoi pregi indiscutibili. La crescita della condizione atletica, certificata dal tanto lavoro sporco fuori dall'area di rigore (non è la prima volta) e da quella cavalcata vincente al 72°, certamente aiuterà. Così come la squadra alle sue spalle che sembra girare quasi alla perfezione. Piedi per terra, ma gli ingredienti per un finale di stagione da leccarsi i baffi ci sono tutti.

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