Bonaventura? "Ieri ha fatto una partita meravigliosa, dove lo metti e dove fa bene. L'unico errore quando ha perso la palla per il contropiede che ha innescato la rete del pari dell'Inter. Castrovilli non era partito male, non mi era dispiaciuto anche se è durato meno. Adesso mancano ancora due partite a Praga, mi chiedo quando ci sarà la prova generale della formazione".
Jovic? "È l'argomento del giorno. Quando entra in campo ultimamente succede qualcosa: a Torino ha segnato, ieri e a Basilea no. Con Jovic in campo è successo di più che con Cabral, entrare dopo gli consente di radunare energie fisiche e mentali in quei 30' e dare di più. Le occasioni che ha avuto ieri non sono quelle di Basilea, ieri poteva fare goal ma non li ha sbagliati. Chi gli ha dato un'insufficienza in pagella, credo non abbiano valutato bene la sua prestazione".
Attacco? "Un attaccante deve avvicinarti alla porta. Sottil quando è entrato non ci è riuscito, Jovic lo fatto, ti ha aiutato a creare maggiormente e a giocare di più in attacco. Appoggiandosi a lui la Fiorentina è tornata nell'area di rigore dell'Inter. È difficile valutarlo perché durante l'anno ci ha messo un bel po' per ritrovare l'agonismo e il modo giusto di stare in camp0".
I cambi hanno migliorato la squadra, hanno dato qualcosa. A parte Sottil che è stato frenato dall'infortunio nel momento di crescita. Ad esempio, però, Ranieri è entrato benissimo. Il gioco di Italiano migliora i giocatori, li include in una squadra con codici di gioco chiari, questo ti porta a sapere cosa devi fare. È più facile entrare in campo con un concetto di gioco così forte e riconoscibile".
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