A sentirlo, non è difficile capire cosa ha spinto la società e Pioli a sceglierlo come capitano della Fiorentina. German Pezzella parla bene (nonostante la lingua), parla da leader, usa toni pacati ma decisi. E da vero capitano difende la squadra a 360° in questo momento di difficoltà, difende i compagni (Simeone in primis), difende a spada tratta mister Pioli. Tutto bello e tutto giusto dal suo punto di vista e assolutamente apprezzabile. Ma probabilmente l'argentino sa per primo, in cuor suo, che le critiche che stanno arrivando alla squadra viola fanno parte del gioco. Anzi, sono meritate. Lo dice la classifica, per niente in linea con l'obiettivo dichiarato, lo dicono le prestazioni degli ultimi due mesi. Così come è sacrosanto mettere in discussione un attaccante che non segna da 10 partite e, allo stesso modo, un allenatore a cui manca la vittoria dal 30 settembre. Il problema della Fiorentina, semmai, è l'esser fin troppo coccolati dall'ambiente circostante. Basta guardare a quel che succede altrove: squadre contestate pur se qualificate agli Ottavi di Champions (Roma) o altre che vanno in ritiro pur essendo a -1 dal quarto posto (Lazio). E poi è stato lo stesso Pioli a ribadire, più volte, che l'essere giovani non può diventare una scusa... Quindi bravo Pezzella, ma le vere risposte devono arrivare dal campo. INTANTO UN DIFENSORE VIOLA FINISCE NEL MIRINO DELL'ATLETICO MADRID
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Bravo German, parole da capitano. Ma ci permettiamo di dissentire (in parte)
Pezzella difende la squadra e Pioli, però la Fiorentina merita tutte le critiche. E le vere risposte devono arrivare in campo
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