C'è un giocatore che più di ogni altro sembra aver preso in mano le chiave del centrocampo della Fiorentina. Lo ha fatto col suo stile, con intelligenza, senza fare grande rumore ma con la determinazione del vero leader. Jack Bonaventura è una delle anime più emblematiche della squadra di Italiano, specchio del nuovo spirito viola e incarnazione della mezzala ideale. Arma affilata quando c'è da far male, saggio interditore in fase di lettura. La partita contro l'Atalanta ha solamente confermato il suo peso specifico all'interno del gruppo Fiorentina. E forse anche per questo sorprende sentire parlarne poco.
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Bonaventura si è preso la Fiorentina. Leadership e carisma, ma il contratto…
Il centrocampista marchigiano è tra i pupilli di Italiano. La gara contro l'Atalanta è la ciliegina sul suo inizio di campionato da incorniciare
Fisico permettendo, variabile che spesso lo ha penalizzato durante la sua carriera, Bonaventura si candida a diventare il punto di riferimento nel contesto di un reparto che, tra qualità e sovrabbondanza, si sta piano piano riscoprendo. Non è un caso che Italiano abbia sempre puntato su di lui da inizio stagione, inserendolo senza se e senza ma nella lista dei titolarissimi. Fare la cosa giusta al momento giusto, spesso nel modo migliore. Questa la prerogativa di un ragazzo messo in disparte un po' troppo presto dal Milan, penalizzato probabilmente dai tanti infortuni subiti.
L'investitura a leader era arrivata dallo stesso Italiano già alla vigilia della sfida contro l'Atalanta: "Ha 32 anni ed è quello più esperto, deve guidare questa squadra di ragazzi giovani. Troppo importante per un allenatore avere qualcuno di intelligente che legge bene il gioco". Ma il lavoro di Italiano su Bonaventura era evidente fin dai primi giorni di lavoro insieme, tra chiacchierate a parte e scambi di opinioni tecnico-tattiche. Basterà per convincere tutte le parti in causa a proseguire insieme? La domanda è più che legittima se consideriamo che il contratto di Bonaventura scadrà il prossimo 30 giugno. Di tempo per parlare ce n'è, così come non mancheranno le occasioni per il giocatore di ribadire tutto il suo valore, sia in campo che fuori. Nel suo stile, come sempre: con eleganza e intelligenza.
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