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Bonaventura: “Grato ad Italiano. Italia? Ci sono cose che non dipendono da me”

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Giacomo Bonaventura ha parlato dal ritiro della nazionale italiana a Coverciano

Giacomo Bonaventura ha parlato dal ritiro della nazionale italiana a Coverciano. Il centrocampista viola torna in nazionale a 34 anni. Ecco le sue parole.

"Mi sono messo in testa di fare bene giorno per giorno e di migliorare, perché penso che si possa migliorare anche a questa età. Penso che da quello che ho visto in questi giorni il modo di giocare del mister sia simile a quello di Italiano. A grandi linee si assomiglia. Con questo modo di giocare si deve avere un centrocampo dinamico che faccia entrambe le fasi. C'è bisogno di pressare, andare in area e fare gol. Il mister ci sta facendo vedere diverse situazioni che possono essere interessanti per i centrocampisti dell'Italia che hanno certe caratteristiche".


Sulla sua vena realizzativa e sulla nazionale

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"Gol? Spero di farne ancora, gioco più vicino alla porta e quindi ho più occasioni. Spero di continuare così. Nazionale? Son stato convocato tante volte, probabilmente ho avuto qualche difficoltà ma ho cercato sempre di fare del mio meglio. Ogni volta che sono convocato per me è una grande gioia. La nazionale è il sogno di chiunque. Ci sono cose che dipendono da te ed altre no. Ho cercato sempre di dare il massimo e fare del mio meglio. Sono contento di essere qua ora. Ho cercato sempre di dare il massimo con il club per poter tornare anche in nazionale. Se speravo in questa convocazione? Non più di tanto, dico la verità. Dentro di me però pensavo anche di poter esser utile alla squadra. Se ho pensato di non tornare più? Si, perché ultimamente ci sono molti giovani e credevo di non poter avere più posto. Però se uno dimostra di essere uno dei migliori deve essere in nazionale. Rimpianti? Non ne ho. Le difficoltà che ci sono state mi hanno permesso di essere il giocatore che sono oggi. Avendo coperto tanti ruoli ho visto il calcio da tante angolazioni ed ho imparato tanto. Italiani? Per la nazionale è difficile trovare giocatori pronti anche a livello internazionale. È un problema che ci siano agevolazioni fiscali per prendere giocatori stranieri. Prima le squadre avevano almeno 3-4 italiani forti. A chi dedico questa convocazione? Voglio fare una dedica a mio padre che era orgoglioso di quando mi vedeva giocare in nazionale. ".

Su Italiano e la Fiorentina

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"Italiano? Ho trovato la stabilità e la fiducia di cui avevo bisogno per tornare ad essere un giocatore importante grazie a lui. Il lavoro con Italiano mi ha dato la possibilità di essere qui oggi. Fiorentina? Sapevo che la nuova esperienza sarebbe stata bella, avevo ancora voglia di dimostrare di poter essere importante. È stato l'ambiente ideale per tornare in auge. Italiano come Spalletti? È un allenatore giovane che ha dei margini di crescita incredibili. Sono contento per lui perché vedo la passione che ci mette".

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