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Armando Frigo, il “Tenente viola”: il libro che dà un calcio al nazifascismo

Armando Frigo, il “Tenente viola”: il libro che dà un calcio al nazifascismo - immagine 1
Una storia a tinte viola per acquisire coscienza di quel che è accaduto nel passato intrecciandolo con lo sport che fa battere il nostro cuore
Paolo Mugnai
Paolo Mugnai Redattore 

Uscito da pochi giorni il libro di Andrea MazzoniArmando Frigo, il “Tenente viola” (e altri che dettero un calcio al nazifascismo), con prefazione di Massimo Cervelli, Pentalinea Editore nella collana “Per il lavoro e la democrazia”. Verrà presentato venerdì 1 settembre alle 18 al Giardino Banci Buonamici di Prato alla presenza dell’autore Andrea Mazzoni in dialogo con Enrico Iozzelli del Museo della Deportazione, Simone Contardi docente di Letteratura Italiana e Storia, e il giornalista Alessandro Lancellotti.

Armando Frigo fu giustiziato da militi croati inquadrati nell’esercito tedesco il 10 ottobre 1943. Nel suo portafoglio fu ritrovata la tessera di giocatore della Fiorentina, con la quale aveva vinto la Coppa Italia nel 1940.


Il calcio come fenomeno di massa e di costume è da tempo oggetto di analisi storiche e sociali. Significativa attenzione è stata ultimamente riservata alla memoria di chi – giocatori, allenatori, dirigenti – incrociò il proprio destino, in modo spesso tragico, con la guerra assoluta e il “male assoluto” del nazifascismo. Fu anche il caso di Armando Frigo, calciatore yankee  (nato negli Usa da immigrati veneti) che fra il 1934 e il 1943 militò in Vicenza, Fiorentina e Spezia e che perse la vita in Montenegro: là, sottotenente dell’Esercito italiano, dopo l'8 settembre 1943 si oppose strenuamente ai nazisti, da cui fu giustiziato, ottenendo col suo sacrificio la salvezza dei propri soldati. Nel libro di Mazzoni la carriera di Frigo è seguita passo dopo passo, anche per ricostruire i tratti di un calcio che non c'è più e il contesto storico-sociale di allora. La figura di Frigo presenta pure un rilevante interesse "tecnico" poiché egli, dotato di innata versatilità tattica, fu tra i protagonisti della svolta del "sistema", l'innovativo modulo di gioco praticato dalla Fiorentina, che suscitò vivaci discussioni nelle teorizzazioni calcistiche dell'epoca.

Andrea Mazzoni è giornalista e professore, sue alcune voci del “Dizionario della Resistenza” edito da Einaudi.

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