Ambrosini: “Jovic deve dare di più. Gonzalez? Qualcosa è successo”

L'ex centrocampista di Milan e Fiorentina, Massimo Ambrosini, è stato intervistato ai microfoni del Pentasport di Radio Bruno per parlare del momento in casa viola. Ha iniziato parlando degli episodi dubbi durante l'ultima partita a San Siro: "Rigore Ikoné? Era molto dubbio. Anche dal replay l'arbitro poteva dare uno sguardo al monitor, perché era una situazione molto particolare. Fallo su Terracciano? Quello non era fallo. Sicuramente tra i due episodi quello più contesto è il rigore, che si poteva dare tranquillamente".

Sempre sulla partita

"La Fiorentina è una squadra che vuole dominare la partita. Adesso ha iniziato a cerca maggiormente la profondità degli attaccanti. L'aver messo un giocatore vicino alla punta è un fattore importante. Hanno sprecato una grande occasione contro il Milan. Mi dava la sensazione di volerla vincere più dei rossoneri. Ha avuto tante occasioni importanti".

Su Jovic e Cabral

"La Fiorentina ha bisogno di un attaccante. Cabral e Jovic devono dare di più. Il serbo dietro la punta? Assolutamente no, perché deve sacrificarsi anche in fase difensiva. Ha del grande talento, ma gli manca continuità e presenza nei 90'".

Sul mercato

"Devi anche pensare di capire che puoi prendere e chi arriva se ti può cambiare le dimensione nella squadra. In questi casi devi pensare anche alle possibili conseguenze. Cercare un attaccante potrebbe far abbassare il morale degli altri due, potrebbe essere una mossa rischiosa".

Sul caso Nico Gonzalez

"Qualcosa è successo in termini di gestione. Per il giocatore non è stato semplice gestire questa fase prima del Mondiale. Non so cosa gli passi per la testa, ma ha voluto avere un occhio di riguardo in più visti i vari problemi fisici. C'è chi l'ha gestita diversamente come il suo connazionale Lautaro Martinez, che le ha giocate tutte, ma tutto ciò cambia di giocatore in giocatore. Per la qualità del giocatore merita di essere ripreso in considerazione. Si deve capire se il giocatore ha voglia di dimostrare di far bene, è lui il primo a dover fare il passo iniziale".