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Altro che biscottone, Prandelli chiama tutti all’ordine. E i motivi non mancano

FLORENCE, ITALY - FEBRUARY 19: Cesare Prandelli manager of ACF Fiorentiona reacts during the Serie A match between ACF Fiorentina  and Spezia Calcio at Stadio Artemio Franchi on February 19, 2021 in Florence, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Tra calcoli e retorica cavalleresca, ad avere la meglio è la pura e semplice realtà. Alla luce degli ultimi risultati Fiorentina e Udinese sono più tranquille. Il monito di Prandelli

Alessio Crociani

La calcolatrice può aspettare. Se qualcuno aveva dei dubbi, ci ha pensato Cesare Prandelli a spazzarli via in conferenza stampa: "La parola 'tranquillità' non fa parte del mio vocabolario. Dobbiamo essere consapevoli che lotteremo ogni gara, mai abbassare l’intensità e rilassarci. Non mi fido di niente". Insomma, a Udine scordatevi biscottoni prematuri (oltre che inopportuni) o approcci alla gara particolarmente morbidi. Sembrerebbe una specifica quasi superflua, e invece c'è chi in settimana l'aveva buttata lì, alla luce di una classifica molto rassicurante dopo la vittoria contro lo Spezia. Un vantaggio di 10 punti dalla zona retrocessione condiviso con l'avversario di turno, l'Udinese: basta fare uno più uno. Anzi, uno e uno, come i punti a testa.

E invece, tra calcoli e retorica cavalleresca, ad avere la meglio è la pura e semplice realtà. Né Fiorentina né Udinese sono ancora salve, ma solo per la matematica. Evidentemente era necessario che lo ricordasse Prandelli, ma sarebbe bastato dare un'occhiata alla classifica per rendersene conto. Non solo: gli alti (pochi) e bassi (molti) ai quali ci ha abituati la Fiorentina dovrebbero far riflettere sull'opportunità di non affidarsi alla matematica in questo finale di stagione (anche se l'andamento delle ultime 3 in graduatoria è fra i più bassi di sempre), tanto più se tra campo e panchina non mancano i protagonisti che devono dimostrare il loro valore. In primis alla Fiorentina, che a giugno dovrà pesare con la massima attenzione le conferme in ambito tecnico, ma anche agli eventuali estimatori. Sono tutti avvertiti. Ricordate l'ultima parte della stagione 2018/2019? Situazione tecnica (e ambientale) certamente diversa rispetto a oggi (soprattutto perché quella "coda" della classifica correva di più di quella attuale), ma è quello l'esempio da non seguire.

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