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Chi è Laerte Tognetti, il portiere “antidivo” che ha fatto vincere la Primavera

Chi è Laerte Tognetti, il portiere “antidivo” che ha fatto vincere la Primavera - immagine 1
Meno mediatico di altri portierini viola, ma efficace e in continua crescita. Nel trionfo di Bologna c'è anche la sua firma
Stefano Fantoni Redattore 

In un settore giovanile gigliato ricco di portieri talentuosi, non è mai stato il nome da mettere in copertina. Eppure Laerte Tognetti il suo lo ha sempre fatto, con serietà e perseveranza, correggendo i difetti e fortificando i pregi anno dopo anno. E se la Primavera ha vinto la sua ottava Coppa Italia, molto è passato anche dalle sue manone.

Un primo tempo traballante soprattutto nelle uscite alte, poi Laerte, nome che subito fa venire in mente tanto l'Odissea quanto l'Amleto, è entrato in partita e ha tirato giù la saracinesca con un paio di interventi decisivi. Nella lotteria dei rigori è salito definitivamente alla ribalta, ipnotizzando Dellavalle e, in pratica, indirizzando i colori viola verso la gloria.


Tognetti entra nel settore giovanile viola a 12 anni dopo essere cresciuto nel Montelupo. Gli inizi da piccolissimo, a soli 5 anni, e... da attaccante, poi il cambio di ruolo. Dopo un anno di corteggiamento ecco il salto a Firenze, dove inizia la trafila dagli Esordienti fino alla Primavera. Un percorso condiviso per intero con Baroncelli, Harder, Ievoli, Maggini e Ofoma, tutti classe 2005 come lui. Spesso e volentieri viene aggregato ai 2004, e qui incrocia Biagetti, Vigiani e Sene, altri tre con cui ha condiviso la gioia del Dall'Ara.

Nel percorso viene allenato da Alessio Orsini, Mirko Mazzantini, Jacopo Falanga, Christian Papalato e Daniele Galloppa. La conoscenza con l'attuale allenatore della Primavera è consolidata, poiché prima dalla stagione attuale c'è un biennio precedente che risale alle annate in Under 16 e Under 17.

"Mi piace coinvolgere il portiere anche in fase di possesso palla", racconta Galloppa e con Tognetti va sul sicuro, perché proprio il gioco con i piedi è uno dei suoi punti di forza, insieme alla copertura dello specchio in uscita e all'uno contro uno. Diciotto presenze in questa stagione, diciassette gol subiti e ben sette partite senza subire gol. Adesso le ultime uscite della stagione e poi il salto tra i grandi. Già a gennaio si era parlato di un interessamento del Grosseto in Serie D, in estate sarà interessante vedere che tipo di percorso sarà costruito. Perché Tognetti sa parare, lo ha dimostrato e lo sta dimostrando, e dunque un piccolo grande spazio tra i professionisti saprà ritagliarselo.

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