Sia chiaro fin da subito. L'attuale posizione in classifica della Fiorentina è il risultato di una situazione che i Viola possono imputare quasi esclusivamente a sé stessi. La squadra guidata da Vincenzo Italiano sembra la cugina poco dotata di quella vista lo scorso anno dall'inizio della stagione (e forse anche prima). L'attacco non punge, il centrocampo è lento, la difesa si rende puntualmente protagonista con disattenzioni che si vedono raramente anche nei campionati UISP. Bene, premessa doverosa fatta. Sarebbe altrettanto grave far passare in cavalleria l'arbitraggio di ieri di Paolo Valeri. Passi concedere il rigore all'Inter nonostante, comunque, Terracciano sfiori prima il pallone di Martinez. Passi derubricare a 'furbata' quella con cui Dzeko manda fuori tempo Milenkovic in occasione del gol decisivo. Non è accettabile, però, che Dimarco la faccia franca dopo revisione al VAR per il pericolosissimo fallo su Bonaventura (se la gamba resta piantata è carriera finita) su cui viene concesso il penalty ai Viola.
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Zero alibi, ma Valeri decisivo (e sarà stoppato). E quelle dichiarazioni…
Italiano non ci sta
—Vincenzo Italiano, giustamente, non ha mai voluto parlare di arbitri da quando si è messo alla guida della Viola. Ieri, per la prima volta, anche lui ha espresso le proprie perplessità a proposito della direzione di gara. Non è un inedito in stagione che i gigliati vengano pesantemente danneggiati da una decisione arbitrale (non è neppure la prima volta che viene favorita l'Inter). Ed è chiaro che in un momento in cui tutto ti gira male, se ci si mettono anche fattori esterni, il morale, già a terra, rischia di sprofondare nell'abisso.
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Valeri e quelle dichiarazioni alla LUISS
—Ma torniamo su Valeri. Impossibile non ripensare alle sue dichiarazioni di un paio di giorni fa. "Su Hateboer in Atalanta-Milan ho sbagliato. Ero al VAR e quell’intervento su Leao era da rosso fuoco. Un errore, ve lo spiego. Il giocatore si è rialzato subito, nessuno ha chiesto nulla, il gioco è ripreso quasi subito". Per quanto la sincerità sia totalmente da apprezzare, viene automatico chiedersi il perché di una designazione in un match così delicato come spesso è Fiorentina-Inter, sebbene si tratti di un fischietto di livello assoluto. L'errore di ieri, come detto, è pesante e, purtroppo per la Fiorentina, decisivo. Ed infatti il fischietto di Roma va verso un turno di stop, scrive gazzetta.it.
La colpa Viola
—In tutto questo, un errore madornale lo fa anche la Fiorentina. Ieri la scena se l'è presa, inevitabilmente, il burrascoso post partita fatto di insulti a distanza e presunte irruzioni negli spogliatoi. Fatti che hanno però distolto l'attenzione da quanto accaduto in campo. Forse, piuttosto che cadere in provocazioni quali che siano, sarebbe stato decisamente più apprezzabile che qualcuno della dirigenza si fosse presentato davanti alle telecamere per chiedere, in maniera pacata ma decisa, spiegazioni su una decisione arbitrale che ha condizionato in maniera netta tutta la gara. Ma alla fine, passate il termine, è finita in caciara.
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