VN Scout – César Tárrega, il centrale cresciuto al Mestalla per Vanoli

[tps_title]Ecco il nome[/tps_title] Nuovo nome per la rubrica "VN Scout", nella quale proviamo, senza la presunzione di essere veramente ascoltati ma solo per il piacere di tentare di scovare qualche protagonista del futuro, a travestirci da scopritori di talenti. Oggi la redazione di ViolaNews ha il piacere di presentarvi (per chi non lo dovesse conoscere), Cesar Tarrega, difensore centrale del Valencia [tps_title]Chi è[/tps_title] C’è un filo conduttore che negli ultimi anni lega molte delle storie più interessanti del calcio spagnolo: la crescita silenziosa, lontana dai riflettori, di profili giovani ma estremamente funzionali. César Tárrega rientra perfettamente in questa categoria. Non è il difensore che finisce nelle clip virali, non è il nome che domina le prime pagine, ma è uno di quei centrali che gli allenatori si tengono stretti perché fa sembrare semplici le cose difficili. Classe 2002, prodotto del vivaio del Valencia CF, Tárrega rappresenta una delle tante scommesse vinte da un club che, suo malgrado, ha dovuto imparare a puntare forte sui giovani. E lui ha risposto nel modo migliore possibile: con continuità, affidabilità e una crescita costante. [tps_title]Le sue caratteristiche[/tps_title] Fisicamente, Tárrega è impossibile da ignorare. 1,94 di altezza, struttura imponente, spalle larghe: il prototipo del difensore centrale classico. Ma fermarsi all’aspetto fisico sarebbe riduttivo. Perché se è vero che nel gioco aereo rappresenta una sicurezza – sia difensiva che offensiva sui piazzati – è altrettanto vero che la sua vera forza sta nella lettura delle situazioni. Non è un difensore che vive di scivolate o interventi spettacolari: Tárrega preferisce anticipare, prendere posizione, chiudere le linee prima ancora che l’avversario possa girarsi. In fase difensiva, Tárrega dà il meglio di sé quando la linea è organizzata. Nel blocco medio-basso è particolarmente efficace: difende l’area con tempismo, legge bene i cross e difficilmente perde il riferimento sull’uomo. Nei duelli a terra non è esplosivo, ma compensa con l’uso del corpo e con una buona capacità di accompagnare l’avversario verso zone meno pericolose. Non è un difensore “cattivo”, ma è estremamente pulito: pochi interventi fuori tempo, poche scelte avventate. [tps_title]Nel Valencia?[/tps_title] Nel Valencia viene utilizzato spesso sul centro-destra della coppia difensiva, un ruolo che gli permette di sfruttare il piede destro in uscita palla e di gestire con ordine la costruzione dal basso. Non è un regista arretrato, ma sa giocare semplice, con una precisione nei passaggi che lo rende affidabile anche sotto pressione. Quando serve, non ha problemi a verticalizzare; quando la situazione lo richiede, sceglie la soluzione più conservativa. Una maturità tattica che, vista l’età, colpisce. Quest'anno ha disputato 16 partita da titolare su 16, un vero perno della difesa di Corberàn. [tps_title]E nella Fiorentina di Vanoli?[/tps_title] César Tárrega sarebbe un profilo estremamente funzionale nella Fiorentina di Paolo Vanoli, sia in un 3-5-2 che in un 4-3-3. Nella difesa a tre potrebbe agire da centrale puro o da braccetto di destra, garantendo presenza fisica, letture pulite e protezione dell’area, lasciando ai compagni più aggressivi l’uscita sull’uomo. Nel 4-3-3, invece, sarebbe il classico centrale di equilibrio da affiancare a un difensore più rapido, ideale per una linea compatta e organizzata. Non forzerebbe la costruzione dal basso, ma darebbe continuità e sicurezza, qualità fondamentali per un sistema che punta su intensità e controllo più che sul rischio. [tps_title]Valore di mercato e perché prenderlo[/tps_title] Con un valore di mercato stimato intorno ai 15 milioni di euro secondo Transfermarkt César Tárrega rappresenterebbe per la Fiorentina di Vanoli un investimento intelligente: un difensore giovane ma già affermato in Liga, con margini di miglioramento e una quotazione coerente per un club come la Fiorentina. César Tárrega non fa rumore, o almeno per ora non l'ha fatto. Ma cresce, partita dopo partita. E spesso, nel calcio, è proprio da qui che nascono i difensori migliori [promo_web_app]