La Fiorentina ha spiegato che ha seguito le indicazioni ricevute dalle autorità. Solo ieri si è invece capito che sarebbe stata necessaria una pratica integrale ex novo per avere l’autorizzazione e che non bastava il via libera ricevuto dal comune e dalle autorità.
La Fiorentina è dispiaciuta, si era già accollata gran parte dei costi dell’apertura straordinaria, ventisettemila tifosi hanno già acquistato il biglietto simbolico, ma poche ore dalla partita non è ancora certa la possibilità di aprire i cancelli. Sarebbe bene che il sindaco Nardella prendesse posizione per spiegare cosa è successo e dove si è incagliata la macchina burocratica. Situazione inaccettabile questa, tanto più che città come Roma e Napoli negli ultimi giorni hanno visto l’apertura dei loro stadi con maxischermi e tutto è filato liscio. Con la Fiorentina tutti si sciacquano e si riempiono la bocca e l’immagine, ma quando c’è da farsi parte attiva molti sono latitanti.
Ripeto, come al solito ci rimettono i tifosi. E questa è la cosa che più spiace.
Parliamo della partita
—Ma veniamo all’evento di Praga. L’attesa di una finale è già essa stessa finale, poeticamente. C’è tanto in questi giorni che profumano di attesa, passione, soddisfazione, balconi viola, senso di appartenenza, formazione, previsioni, il tutto condito da una sana ansia mista a consapevolezza.
Che si fa? Si vince? Sono le domande che circolano di bocca in bocca senza, ovviamente, avere risposte. E allora vanno bene anche le sensazioni e le sensazioni non possono non essere che buone. La Fiorentina ha gioco, personalità, mentalità e si legge negli occhi dell’allenatore Italiano e di questo gruppo di ragazzi straordinari, la grande voglia di conquistare questo trofeo per rimanere nella storia come una delle Fiorentina più belle di sempre.
Sono abituato a guardare negli occhi i giocatori per capire quanta forza abbiano dentro e questi ragazzi hanno ancora tanta voglia e tanta fame. Non so se la Fiorentina vincerà, so solo che di questa squadra dobbiamo fidarci, metterla sotto non è mai stato facile per nessuno. Anzi, di solito è molto difficile per tutti. Lo sarà anche per il West Ham in una partita che come per tutte le finali, non può non partire da una saggia parità, dal cinquanta a cinquanta che è il mantra di tutte le partite secche, con la consapevolezza che questa Fiorentina ha tanto gioco e tante idee da mettere in campo. Probabilmente qualcosa in più.
E’ una Fiorentina da applausi e non ci potranno essere distinguo, se o ma: questa è stata una grandissima stagione.
Una delle più esaltanti di sempre per quello che questa squadra ha fatto raggiungendo due finali attraverso il gioco, la sofferenza e la determinazione, ma anche per l’ottavo posto in campionato, il tutto condito da sessanta partite che sono un po’ come scalare l’Everest. Senza essere abituati a certe altezze.
La Fiorentina c’è arrivata, è lassù, davanti a decine di squadre più forti, più ricche o semplicemente più esperte. Lassù c’è la Fiorentina che è andata oltre la sua forza e il suo valore grazie al lavoro fatto tutti i giorni per migliorarsi, grazie a un allenatore che è cresciuto lui stesso in questa nuova straordinaria esperienza dell’Europa e ha fatto crescere tutto il gruppo. Grazie a Rocco Commisso che ha messo tutti nelle condizioni di lavorare al meglio.
Qualche punto all’inizio è stato perso per ambientarsi, ma dopo è stato recuperato tutto con gli interessi. La Fiorentina ha chiuso il girone di ritorno al terzo posto, un dato straordinario. E può ancora centrare la Conference dal campionato se la Juventus sarà penalizzata anche dall’Uefa per i reati commessi che hanno portato in Italia a dieci punti di penalizzazione.
Meglio prendersi la Conference e quindi l’Europa League domani e questo è ovvio, ma intanto…E non voglio nemmeno più nominare incompetenti che parlano, gufi, sciacalli, avvoltoi e tutti quei ciarlatani mascherati da tifosi che hanno avvelenato l’aria per mesi senza capire cosa stesse succedendo. Ora sono quelli che lodano di più, che le dicono più grosse: vergogna. Ma state attenti, torneranno.
Ora solo energia positiva attorno a questa società, a questa squadra, a questo allenatore e al Popolo Viola che più di tutti meriterebbe questo trofeo dopo 22 anni di sofferenza, un fallimento compreso. Ma se c’è il famoso Dio del Pallone, la Fiorentina lo meriterebbe soprattutto per quello che ha fatto anche in termini strettamente calcistici, per il gioco espresso.
Il West Ham, club del mitico Bobby Moore, è una squadra tosta perchè poco inglese, una squadra strana che spesso si difende e riparte, raramente l’ho vista cercare di imporre il gioco, e proprio per questo forse più ostica. A tratti gioca come il Basilea con più qualità. Ha nomi di valore, come Paquetà, come Rice, Zouma, Soucek, gli italiani Emerson Palmieri e Ogbonna, ma sono diversi i giocatori sopra la media a cominciare dal maturo centroavanti Antonio. Giocano meno da squadra della Fiorentina, ma hanno gamba e ripartono. Squadra fisica.
Le scelte di Italiano
—Credo che Italiano le sue scelte le abbia fatte e le conferme sono arrivate dalle rotazioni di Sassuolo. A proposito, squadra atleticamente in salute, complimenti anche al preparatore, e con la testa assolutamente positiva. E’ una squadra felice, la Fiorentina.
Tornando alla formazione, dieci giocatori dovrebbero essere già sicuri di giocare (Terracciano, Dodò, Milenkovic, Biraghi, Amrabat, Mandragora, Bonaventura, Ikonè, Cabral e Nico). Unico dubbio, sempre quello che si è visto, la scelta del secondo centrale. Ranieri sta bene, le alternative sono ovviamente Quarta e Igor. Magari Italiano ci sorprende, vedremo anche questo. Le finali richiedono concentrazione ed esperienza al massimo dei livelli disponibili e questo Italiano lo sa benissimo.
L’allenatore ha studiato il West Ham, sa tutto degli inglesi, li ha fatti vedere e spiegati anche alla squadra fino ai minimi dettagli. Come al solito niente è lasciato al caso nel mondo di Italiano.
La Fiorentina dovrà essere rapida a far girare palla, a cambiare fronte d’attacco, vanno messi cross radenti e non alti. E tanto pressing per non fare ragionare gli inglesi e chiudere gli spazi. Fanno paura le amnesie difensive, inutile ripetere che non si accettano disattenzioni.
Inutile anche ripetere la follia dell’Uefa che ha scelto per la finale lo stadio dello Slavia Praga, appena ventimila posti. Ha privato così di un evento straordinario almeno ventimila tifosi della Fiorentina e altrettanti del West Ham. Una gara come questa avrebbe portato a Praga 50-60 mila spettatori. Miopia assoluta.
Speriamo almeno che gli organizzatori sappiamo gestire l’afflusso delle tifoserie senza biglietto. Gli inglesi dovrebbero essere circa 15mila senza tagliando, diverse migliaia anche dei viola. E tutto questo preoccupa e non poco: ringraziate l’Uefa.
Ma il Popolo Viola porta festa e sorrisi, sarà così anche questa volta.
In città, vedremo come andrà a finire la storia del Franchi, ma ci sono anche altre arene minori che daranno comunque un grande senso di appartenenza a tutto l’evento, ma anche a questa comunque storica partita. Anche altre comunità di tifosi viola si sono già organizzate, come a Milano o New York, ma non solo, per vivere assieme l’evento.
Chiudo con Italiano. Ci porremo il problema del suo futuro fra qualche giorno, quando ci saranno notizie. Oggi non ce ne sono e lo stesso De Laurentiis rispetta il momento dei viola, ci sarà tempo e modo per parlare e valutare con gli amici Commisso e Barone, partendo da una cosa che gli è stata già detta: la Fiorentina vuole ripartire con Italiano. Ma ora c’è altra carne al fuoco…
Non parlo neanche del Franchi, ma tenetevi forte…
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