E vogliamo parlare della gestione del gruppo e, in particolare, di uno dei giocatori più importanti? Jack Bonaventura era pronto ad incatenarsi ai cancelli del Viola Park pur di andare alla Juventus ma la società ha resistito, dando prova di cosa voglia dire far rispettare i contratti. Anzi. Ha fatto di più. Ha dimostrato a tutti che per meritarsi rinnovo e conferma dell'ingaggio bisogna viaggiare alla media di due o tre gol a partita altrimenti (così si insegna a sudarsi la maglia!) lo stipendio non solo non te lo alzano, ma te lo tagliano pure. Una società modello, non a caso presa ad esempio da tutti quei club (vedi Bologna e Atalanta) che ogni anno investono valanghe di milioni per acquistare fior di campioni e per alzare all'inverosimile il monte ingaggi eppure si ritrovano, costantemente, a mangiare la polvere.
Siamo stati anni insomma, durante l'era Della Valle, ad invocare il “modello Borussia Dortmund”, “il modello Arsenal”, “il modello Siviglia” poi, nel giro di quattro anni e mezzo, questa proprietà ha messo tutti d'accordo creando “il modello Fiorentina”. Per questo siamo sinceramente sconvolti nel registrare i violentissimi attacchi che ultimamente parte della tifoseria (una miserabile minoranza che vuole soltanto il male dei viola) ha rivolto alla società. Prima uno striscione in Fiesole, poi gli inviti a spendere. Chissà cosa pretende, questa gente. Magari lo scudetto, o perché no la Champions League. A loro ci sentiamo di dire che possono benissimo stracciare l'abbonamento (ma figuriamoci se questi pseudo tifosi sono abbonati, saranno i soliti sostenitori occasionali) e, se vogliono, mettersi la maglia di Juventus, Milan o Inter. Sappiano, comunque, che questa Fiorentina che criticano tanto è inferiore soltanto alla squadra di Inzaghi e a quella di Allegri. Fatti, non parole. E chi non è d'accordo stacchi il pc, tappi la penna, spenga il microfono e taccia per sempre.
Vi è scappato da ridere? Beh, forse ci sta. Eppure, sappiate che è tutto tragicamente vero. Per chi gestisce la Fiorentina infatti, dovrebbe esser questa la narrazione. Sarà un input della proprietà, del dg, o un'idea da attribuire solo e soltanto a chi cura la comunicazione? Lo stesso, magari, che poche ore dopo la sconfitta col Lecce, ha fatto pubblicare sui social un posto nel quale si ricordava a tutti la “Viola Night”. Chissà. Quel che è certo è che per quanto mi riguarda alla Fiorentina è molto più utile una critica seria, costruttiva, anche dura, se necessario. Per questo, fin dal prossimo appuntamento, riprenderemo a fare sul serio.
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