Classifica ferma ma positiva
—E così la classifica resta maledettamente ferma anche se è comunque positiva: sette punti in più dell’anno scorso in dieci giornate non sono pochi.
Non è una consolazione, ma una constatazione. E la dimostrazione che questa squadra sta dando molto e può ancora dare di più.
Dall’ennesima sfortunata partita dei parrucchieri (due lunedì, due sconfitte) porto comunque a casa molte cose positive, soprattutto dalla criticatissima fase difensiva della Fiorentina che questa volta nella prima parte della gara è apparsa quasi perfetta. La Lazio ha tre attaccanti rapidi, veloci, e molto tecnici, l’obiettivo era non metterli in moto e con il grande pressing organizzato, l’attenzione alle linee di passaggio, le mercature preventive, raramente la difesa viola è andata in difficoltà anche in spazi larghi. E questo nonostante i problemi sulle fasce con Parisi spostato a destra (bravissimo) e Biraghi molto lontano da una condizione accettabile. Una Fiorentina (errore finale a parte) che per una volta ha fatto meglio in fase difensiva che in quella offensiva. Se è mancato qualcosa penso alla qualità e alla capacità di saltare l’uomo degli esterni, ma anche all’inventiva di Bonaventura. La Lazio s’è difesa bene togliendo linee di passaggio e raddoppiando Jack, non l’hanno fatto giocare come ha fatto l’Empoli. E questo è un problema da risolvere. Ma la Lazio non ha concesso spazio neppure a Nico e Ikonè che comunque avrebbero dovuto puntare di più gli avversari. La forza del gioco viola sta nella ricerca della superiorità numerica sugli esterni e questa volta non ha funzionato. Se avete visto, per ovviare, s’è cercata di più la verticalizzazione.
Un buon Beltran
—Fra le cose buone da portare a casa anche la prestazione di Beltran che sta crescendo molto e bene. Il gol annullato è frutto di un grande movimento, il palo è figlio di un bel tempismo di testa. Ricordiamo sempre che è un ragazzo di 21 anni arrivato due mesi e mezzo fa da un altro pianeta calcistico. E’ un talento e fa bene Italiano a farlo crescere nei modi e nei tempi giusti, senza rischiare di caricarlo di troppe responsabilità. Beltran ha fatto anche un grande lavoro per la squadra, ha la rabbia giusta. Mi fanno sorridere, però, quelli che “deve giocare sempre lui”, “ora titolare per sempre”, dimenticando che il calcio di oggi si gioca con una rosa di venti giocatori e l’allenatore bravo è quello che dosa le forze, sfrutta i momenti e capisce le situazioni nelle quali utilizzare i vari giocatori. Che fosse tecnicamente più forte di NZola è talmente evidente che non andrebbe neppure detto, ma continuo a non capire quelli che con gusto sadico e facendo del male alla loro squadra, continuano a accanirsi contro NZola che non è un fenomeno (e si sapeva) ma un giocatore funzionale e utile al gioco di Italiano. Sta pagando il salto di categoria, il peso della maglia come si dice, e proprio per questo andrebbe compreso e aiutato. In due anni ha fatto 25 gol in serie A, resto convinto che darà il suo contributo anche alla Fiorentina. E comunque è un’alternativa tatticamente credibile, è merito anche del suo lavoro sporco se la Fiorentina (ieri sera a parte) segna comunque tantissimo. Beltran e Nzola sono giocatori troppo diversi per fare paralleli e paragoni, nel bene e nel male vanno sfruttate al meglio le caratteristiche di entrambi e Italiano lo sta facendo. Con la ovvia convinzione che Beltran sarà il futuro viola. L’argentino, fra l’altro, è arrivato alla fine del suo campionato, non ha fatto neppure un giorno di riposo e anche questo andrebbe ricordato.
Rabbia e delusione
—Tornando alla rabbia e alla delusione, andranno smaltite in fretta. Magari con l’aiuto dei tifosi domani al Viola Park per la prima apertura degli allenamenti nel Centro Sportivo, un evento che può dare carica e adrenalina in più in vista della Juve. Questa squadra e questo allenatore per quello che hanno espresso e stanno esprimendo (quinta squadra per punti fatti da marzo ad oggi) vanno sostenuti come meritano e come il Popolo Viola sa fare, ignorando disfattisti, qualunquisti e fancazzisti. Soprattutto i pericolosi Calcioti. Ho visto un 5,5 nelle pagelle di Italiano in una gara tatticamente molto evoluta. Propongo corsi a Coverciano per educare i Calcioti, ma temo sia solo un’illusione.
Il Padovani
—Nel frattempo ci sarebbero da organizzare corsi anche per la gestione della cosa pubblica. Ora è ufficiale: Firenze butterà dieci milioni per rifare il Padovani. Rifanno la casa del rugby, quando il rugby la sua casa ce l’aveva già e bastava. Si buttano soldi pubblici per strutture che poi saranno rimosse, diciamolo, solo per provare a dare una soluzione alla Fiorentina durante i lavori del Franchi. Ammesso che si facciano. Attenzione però, questa spesa rischia di essere solo uno spreco perchè serviranno comunque molti altri milioni per rendere il Padovani agibile per la serie A. Soldi che la Fiorentina non ha intenzione di mettere. Chi li metterà? Non ci resta che l’ottimismo nardelliano, sogni, promesse, illusioni e nel nostro caso anche sprechi.
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