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EDITORIALE

Tra parole stonate e rischio ritardo: i dubbi sul mercato della Fiorentina

Tra parole stonate e rischio ritardo: i dubbi sul mercato della Fiorentina - immagine 1
Stupisce soprattutto l'immobilismo a centrocampo, con le tante partenze previste da mesi. C'è ancora tempo, ma salgono le perplessità
Simone Bargellini Vice direttore 

Le parole sono importanti, diceva qualcuno. E fin qui le parole che accompagnano il calciomercato della Fiorentina suonano un po' stonate. Accanto a "grande centravanti" c'è Moise Kean, accanto ad "ambizione" c'è una campagna acquisti bloccata e un tentativo di ridurre il monte ingaggi. Sia chiaro, non stiamo dicendo che la squadra sarà scarsa e che la prossima stagione andrà male, perchè se le parole sono importanti restano i fatti a contare più di tutti. Ma intanto in questa fase di metà estate, le parole servono ad orientare opinioni e sensazioni, anche scelte (leggasi abbonamenti). Non c'è dunque da stupirsi troppo se, ad oggi, l'entusiasmo non sia troppo di casa al Viola Park. (i numeri dei primi giorni di ritiro sono da minimo storico). Poi, lo sappiamo, possono bastare un paio di acquisti di un certo livello per cambiare tutto, o quasi. Anche se, nel frattempo, la prospettiva più immediata è che possano andarsene altri pezzi importanti della rosa viola (Milenkovic) aprendo nuove voragini da colmare.

Fiorentina, il mercato è in ritardo?

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Inizio ad avere la sensazione di sì. Che il mercato della Fiorentina sia un po' in ritardo. Ok, va bene, nell'ormai citatissima estate 2012 molti acquisti arrivarono ad agosto inoltrato, ma fu un evento più unico che raro, una serie di intuizioni d'oro e un grande lavoro di mister Montella. Non si è ancora mosso molto nel mercato in Serie A, obietterà qualcuno, ma delle squadre ambiziose - cioè quelle che puntano ai posti europei - solo la Lazio deve cambiare tanto come i viola e, ad oggi, il club di Lotito ha già perfezionato 4 acquisti ufficiali. Quello che stupisce di più è l'immobilismo alla voce centrocampo reparto in cui la Fiorentina, già da un pezzo, sapeva di perdere molte pedine. E così ad un mese dall'inizio del campionato Palladino si ritrova ad allenare pochi titolari, molti giovani e svariati esuberi: se non arriva un'accelerata significativa, non sarà facile presentare una Fiorentina a sua immagine e somiglianza per il debutto col Parma (e il successivo playoff Conference già da dentro o fuori).

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