Il nuovo Franchi e l'aiuto del governo
—Nel frattempo, udite udite, sono tornati i 55 milioni per le periferie degradate girati sullo stadio Franchi, che l’Europa aveva tagliato. Il Governo, diciamolo per correttezza e onestà, ha dato una mano a Nardella e a Firenze. Con lo spostamento di fine lavori al 2028 e questi altri fondi, Nardella può centrare il suo obiettivo e lo stadio sarà rifatto a modino, copertura compresa. Ora va rifatto il cronoprogramma dei lavori, ma in un mese è cambiato il mondo, ora la Fiorentina potrà continuare a giocare a Firenze e al Franchi anche durante i lavori. Resto della mia idea, per me sarebbe stato meglio fare lo stadio in periferia e con i soldi dei privati, ma oggi che dopo tante battute a vuoto puntualmente segnalate, Firenze avrà comunque uno stadio nuovo, andare contro i mulini a vento non è logico. Ora vigiliamo perché tutto sia fatto al meglio, che i tempi siano rispettati, anche per la Fiorentina che perde pubblico e incassi al botteghino. Quelli che scrivono e dicono di un trionfo anche per la Fiorentina però, consentite la franchezza, non hanno capito niente. Eppure parlano da anni. Lo stadio, nel calcio moderno, deve essere di proprietà per portare risorse con annessi e connessi, da musei a centri commerciali e alberghi, non è il caso del Franchi. Porterà civiltà, un ambiente adeguato per tutti, soprattutto per i tifosi e questo è bello, ma non risorse. La Fiorentina alla fine non incasserà un euro in più e dovrà invece pagare un canone di affitto molto più alto. Su questo e di questo si discuterà ancora e si dovrà trovare un’intesa.
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