A fine stagione andrà via, ma in questi tre anni Italiano ha dato tanto alla Fiorentina. Purtroppo la voglia di crescere attraverso il gioco a volte non basta, anche perché in campo ci vanno i calciatori
Avevo pensato che la scomparsa di Joe Barone e la conseguente emozione collettiva avrebbero potuto davvero ricompattare totalmente il mondo viola. Della serie, tutti assieme cerchiamo di vincere un trofeo, facciamo due mesi compatti, alla grande. Tutti assieme spingiamo l’allenatore e la squadra per continuare ad andare oltre i limiti. Lo avevo pensato, ingenuamente. Meglio, l’avevo sperato. Invece è bastata la sconfitta con il Milan, squadra nettamente più forte, per rimettere in moto la macchina del fango dei “Soliti Noti” con un unico scopo bene chiaro: mettere Commisso in difficoltà, indurlo a vendere. Magari solo per tornare a mettere bocca nel mondo viola. Oppure per sperare di trarre vantaggi con una nuova proprietà. E’ bastata la sconfitta con il Milan per ridare linfa anche ai Soliti Noti che contestano Italiano, pure se ormai ha deciso di chiudere questo ciclo. Sono i soliti che sparavano sui Della Valle, sparano su questa proprietà, ma spareranno anche sulla prossima se ne dovesse arrivare una, soltanto per attirare l’attenzione di un giochino sporco. E, basta leggere sui social, non sono solo “leoni da tastiera”, ma anche gente nota, che si professa tifosa della Fiorentina nel momento in cui sta facendo il male della Fiorentina. Non capire che in questo momento con una semifinale di Coppa Italia alle porte, la prospettiva di andare in finale di Conference e l’Europa dura da conquistare in campionato, l’unica strada da battere dovrebbe essere quella della compattezza, vuol dire volere il male della Fiorentina. Eventualmente, e dico eventualmente, a fine stagione verrà il tempo della discussione, delle guerre e delle polemiche. Oggi no. E invece questi presunti tifosi viola o tifosi viola che rimescolano nel fango da sempre, hanno già scelto la strategia: mettere in difficoltà Commisso rimasto senza il suo uomo di fiducia. Il braccio operativo. E lo fanno subdolamente, con finte parole dolci, per poi liberare la mannaia. Si potrebbe anche far finta di niente visto il livello, ma oggi i media e i modi di comunicare sono mille e in qualche modo i messaggi negativi arrivano e fanno presa sui più deboli, sugli ingenui, sui negativi per carattere, che a loro volta, spesso inconsapevolmente, aiutano la macchina del fango. Chi sono quelli in malafede lo sappiamo benissimo. Gente che spera in un cambio di proprietà per poter tornare a mettere bocca nel mondo viola, per interesse personali o semplice vanagloria. Gente che spera di lavorare per la Fiorentina. Un mondo variegato e piuttosto vasto.
Criticare Italiano? Follia pura
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Poi ci sono quelli che ce l’hanno con l’allenatore a prescindere. Non basta neppure sapere che comunque se ne andrà a fine stagione. Scrivo per la milionesima volta che questa Fiorentina è andata oltre il suo valore attraverso le idee dell’allenatore e la voglia di crescere attraverso il gioco. I numeri dimostrano ampiamente che questa è una verità certificata. Poi non sempre vai oltre, quando il livello tecnico ti presenta il conto, quando fai errori individuali o di reparto, ecco la tua realtà. Una Fiorentina che sa andare oltre, ma non può andarci sempre. Ha dei limiti. Pensate al primo gol preso con il Milan. Qualcuno sa spiegare perchè Quarta invece di stare dietro Milenkovic per coprirgli le spalle in caso di errore possibile, invece va anche lui a contendere una palla di testa a metà campo? La palla non la prende, la spizza e così finisce nella metà campo vuota. Facile fare gol. Le partite si preparano durante la settimana, ma in campo ci vanno i giocatori e i momenti vanno letti da loro, le decisioni giuste le devono prendere loro. Probabilmente non possono andare oltre. Pregi e difetti della Fiorentina stanno tutti qui. Cresciuta tanto, ma certi limiti sono insuperabili. Lo ripeto. E allora torno al concetto che questi limiti forse potrebbero essere superati meglio remando tutti dalla stessa parte, sostenendo questa società, questo allenatore e questa squadra. Per chi è in buona fede non mi sembra un concetto difficile da capire. E allora torniamo a quelli in malafede. Concetto già chiaro anche questo. Il gatto si morde la coda, il circolo è vizioso. La penultima volta che parlai con Joe Barone proprio del vento contrario che costantemente soffia conto la Fiorentina, il fuoco amico, mi disse testualmente: “Si sbagliano. Non molleremo mai, vogliamo vincere tutte le nostre battaglie”. Credo che quello sia ancora il pensiero di Rocco e spero ancora, sempre ingenuamente, che comunque il Popolo Viola, quello sano, la stragrande maggioranza, possa aiutare questa squadra ad andare ancora oltre fino alla fine di maggio. Magari recuperando giocatori importanti come Nico, purtroppo in difficoltà, o anche altri tatticamente fondamentali come Arthur, o i gol del Gallo Belotti che si danna, ma non segna.