A Firenze non sono stati sempre bei momenti, cosa è cambiato dall'arrivo di Italiano?
—Venivano da stagioni negative. Quando hai una squadra costruita per alcuni obiettivi e ti ritrovi nelle zone basse di classifica non hai i mezzi per poterti giocare una salvezza inaspettata. Il mister è stato bravissimo, ha portato entusiasmo e ci ha dato convinzione. E’ un calcio che diverte sia in allenamento che in partita. Grandi meriti sono stati suoi fin da subito. Noi lo seguiamo in tutto perché a livello tattico e temperamentale è una guida importante per noi. Rapporto con lui? Ci conosciamo da tre anni. Con lui abbiamo tutti un buon rapporto. Pretende tanto da noi e si fa sentire dal punto di vista del lavoro, posso solo parlare bene.
Tra i preparatori dei portieri c'è un top player come Savorani?
—Un acquisto importantissimo. Oltre al curriculum pretende tanto, ti stimola e ti sprona anche durante gli allenamenti. A livello tecnico non lo scopro io, ma a livello umano è un top e lo sta dimostrando anche da noi.
Nonostante gli ottimi risultati della squadra, nei momenti negativi le critiche nei suoi confronti non sono mai mancate...
—Non è una roba a cui do tanto peso. Non perché voglia sembrare quello forte che non si rende conto del periodo negativo. Penso di essere abbastanza intelligente da distinguere le critiche costruttive da quelle gratuite. Non conosco qualcuno che non venga criticato, fa parte della cultura calcistica italiano. Non è un qualcosa che mi può condizionare, altrimenti non avrei la fortuna di giocare a Firenze. E’ una piazza che pretende tanto e ci stimola a dare il meglio.
Il futuro della porta gigliata potrebbe essere nelle mani di due giovanissimi sulla bocca di tutti come Martinelli e Vannucchi. Come li vede?
—Sono forti forti forti. Non so però se tutta quest’attenzione può fare bene a loro. Devono essere bravi, insieme alle loro famiglie, a non farsi trascinare dal clamore mediatico perché puoi cadere giù in un attimo. Consiglio di pensare quotidianamente al lavoro e di concentrarsi solo su quello. Sono due bravi ragazzi che ascoltano e prendono i consigli. Vedendoli tutti i giorni capisco comunque che hanno prospettive importanti.
Ha ancora tanti anni di carriera davanti, ma ma ha mai pensato al dopo?
—Non ci penso. So cosa mi può piacere o meno, ma adesso non mi preoccupa. E’ una cosa che vedo abbastanza lontana, ci penserò quando inizierò a sentire più acciacchi (ride, ndr)
Chiudiamo con un paio di battute, come si vede a salire in area di rigore per imitare Provedel?
—Sono contento per lui, è un ragazzo splendido che ha nelle sue corde questi inserimenti. Spero di non dovermi ritrovare in queste situazioni perché significa che stiamo perdendo, preferisco starmene buono in porta (ride, ndr). E se Terracciano venisse espulso con i cambi terminati, chi andrebbe in porta come Giroud? Mettiamo Milenkovic che è più alto, ma non so se qualcuno è più preparato. So che Biraghi è entrato in Liga ed ha preso pure gol su punizione quindi lui lo scartiamo (ride, ndr)
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