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Sprazzi di uno Jovic diverso: Firenze e Italiano con la lente d’ingrandimento

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L'aria sta cambiando, Jovic sta tornando

Matteo Bardelli

C'è poco da dire. Quello che abbiamo visto ieri è stato un Luka Jovic diverso. Cosa gli è stato detto? Italiano è forse riuscito a toccare i giusti tasti? Cosa è successo durante il ritiro con la Serbia? Forse si è visto soffiare il posto davanti ai propri occhi da Vlahovic e Mitrovic, con il rischio di non giocare il Mondiale? L'attaccante serbo contro l'Atalanta è entrato al 76° e non come prima punta, ma da trequartista alle spalle di Kouamé. Probabilmente avendo al fianco un altro attaccante riesce ad esprimere il meglio di sé. Basta vedere ai tempi dell'Eintracht, dove agiva sempre da seconda punta. Dal momento in cui ha messo piede in campo è sembrato di vedere in lui una voglia diversa, sia nei suoi occhi, che nell'impegno messo. Ha avuto molti sprazzi interessanti, correndo da tutte le parti anche per difendere, pressando ogni avversario che portava il pallone e facendosi trovare sempre pronto e arzillo in area di rigore. Una conclusione su tiro da fuori con una buona risposta di Sportiello e due colpi di testa su calcio d'angolo. Insomma, ha avuto più occasioni da gol lui in quei pochi minuti, che l'attacco viola in tutta la partita. Per adesso possiamo considerarli i quindici minuti migliori di tutta la stagione. Che quella di ieri possa essere stata la partita della svolta per l'ex Real Madrid, perché Italiano e la Fiorentina ne hanno un grande bisogno, soprattutto per ritrovare la tanto attesa via del gol.

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