Abbassiamo la lente di ingrandimento su quello che ci ha colpito maggiormente nelle strepitosa vittoria sul Milan
Tanti, tantissimi episodi nelle due vittorie della Fiorentina nelle prime sette giornate di campionato. Però battere Lazio e Milan, due squadre in forma e con reparti offensivi ben assortiti, è quantomeno una dimostrazione di grandi potenzialità. Ci fermiamo alle potenzialità perché dopo la Lazio c'è stato l'Empoli e ci sono stati i New Saints, e siamo tornati a farci delle domande. Solo che poi l'Empoli manca poco fa lo sgambetto proprio ai biancocelesti, e allora un pari in casa loro non è una tragedia. Bene, la Fiorentina sta crescendo, non a ritmi vertiginosi ma è doveroso notare i buoni segnali (questi sì, non quelli che sono stati menzionati giovedì sera).
Parola d'ordine: qualità
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La difesa va meglio, la fase offensiva con i titolari in campo e contro una difesa non marmorea ha creato tanto, poi questa sera il tecnico del Milan Fonseca ci ha messo del suo togliendo i due giocatori più pericolosi. E, come succede per tutti, la differenza la fanno i singoli: Kean che non si scoraggia dopo il rigore sbagliato - che li tiri Gudmundsson, tanto più se, come dice Palladino, la gerarchia è quella -, l'islandese e Adli che non sono al top fisicamente ma sono una spanna sopra gli altri a livello di qualità, De Gea che semplicemente è De Gea. Ragazzi, De Gea è il portiere della Fiorentina, forse non abbiamo mai realizzato al cento per cento questa cosa. Godiamocelo.