Si può essere felici e consapevoli di non essere usciti dalla crisi al tempo stesso: non è una scelta. E certo non si esce da un periodo come quello che abbiamo passato in una settimana, schioccando le dita. Salviamo bene nella memoria ciò che di (molto) buono è arrivato stasera, non solo i gol e le occasioni della prima mezz'ora, ma anche la capacità di soffrire nel momento in cui la Lazio ha attaccato con tutto quello che aveva. S'è avuto culo? Tantissimo. Ma non è colpa di Palladino, non è colpa dei giocatori e non è colpa nostra. La Fiorentina ha vinto gente, sveglia. La Fiorentina è a tre punti dal quarto posto e ha una partita da recuperare. La perderemo? Contro l'Inter è più che probabile, ma va giocata (ecco quando, molto probabilmente).
Lo sanno tutti che così non è sufficiente alla lunga, non importa puntualizzarlo. O almeno, la nostra opinione è questa. Ora come ora, serve aggrapparsi a qualcosa che dal 15 dicembre a questa parte non avevamo più visto: qualche minimo segnale positivo da parte di un gruppo che aveva perso la magia. Aiutiamoli a ricostruirla a partire da stasera. E dimostriamo a Palladino che si sbagliava: se la Fiorentina perde, nessuno nella Firenze del pallone gode.
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