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Un bignami di "Fiorentina"
—Quello che è successo oggi, però, racchiude un po' tutto. Sull'onda lunga del malore di Bove, ecco il lutto di Palladino - per quanto Citterio sia bravo, altrimenti non sarebbe nello staff di Raffaele, non è la stessa cosa - ecco il rigore dubbio non concesso a Gudmundsson, ecco che Italiano affronta la Fiorentina veramente come se fosse una finale, e non come ha affrontato le tre finali che ha padellato quando era sua la panchina viola. Aveva sicuramente il dente avvelenato, ci sta. Ma poi ecco il carico finale: l'esultanza che ha scatenato l'ira di Pradè, uno che non ti ricordi esattamente per i suoi scatti di rabbia ma che ha usato parole veramente pesanti. Tutto contribuisce ad avvelenare il fegato del tifoso viola mentre la classifica rimane meravigliosa e nulla, assolutamente nulla è compromesso. Ci sono segnali di calo, è vero, ma c'erano segnali negativi anche ad agosto e guardate cosa sono stati gli ultimi tre mesi.
Il problema sarà gestire il ritorno. Pradè ha aperto il conto, Ranieri lo ha seguito in conferenza, Dodò idem con patatine attraverso una storia Instagram. Potremmo arrivare sui livelli delle accoglienze riservate a Conte ai tempi della Juve o a Gasperini, o ad episodi come quelli con Spalletti e Ancelotti. Sarà una serata infernale, ma forse, al mondo viola, alla fine va anche bene così.
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